Le misure contenute nel decreto legge “Cura Italia” da sole risultano ampiamente insufficienti ad aiutare migliaia di agenti di commercio in difficoltà e necessitano di chiarimenti. E’ il commento del presidente provinciale di Fnaarc (Federazione Agenti e Rappresentanti di Commercio aderente a Confcommercio) Angelo Lovallo riferendo che la Fnaarc, insieme ad altre associazioni di categoria, ha richiesto al Premier Conte precisazioni. L’atteso decreto legge contiene, tra l’altro, misure di sostegno economico alle imprese e a varie categorie del lavoro autonomo e, in particolare, all’art. 28, dispone una indennità per i lavoratori autonomi, tra cui si devono annoverare gli agenti e rappresentanti di commercio. In merito, abbiamo ritenuto utile segnalare che l’articolo sopra richiamato potrebbe generare un’incertezza in sede di applicazione. L’articolo 28, infatti, nell’individuare l’ambito soggettivo di applicazione fa riferimento ai soggetti iscritti alle gestioni speciali dell’Ago, non titolari di pensione e non iscritti ad altre forme previdenziali obbligatorie. In proposito, abbiamo rappresentato che tutti gli agenti e i rappresentanti di commercio sono contestualmente tenuti al versamento dei contributi previdenziali, sia presso l’Inps (gestione commercianti) sia presso la Fondazione Enasarco, in quest’ultimo caso ai fini dell’erogazione di una prestazione integrativa rispetto alla gestione di primo pilastro presso l’Inps. Anche la gestione previdenziale integrativa presso la Fondazione Enasarco ha carattere obbligatorio e pertanto si pone la necessità di chiarire se il riferimento di cui all’art. 28, sia da intendersi alle gestioni obbligatorie di primo pilastro e non anche alla gestione integrativa speciale che è tipica solo della categoria degli agenti e rappresentanti di commercio. Un’interpretazione letterale della norma potrebbe portare ad escludere la categoria dal beneficio di un’indennità una tantum di 600 euro. Una misura di aiuto per la platea degli agenti di commercio già oggetto di un processo di trasformazione del settore, favorito dal commercio elettronico, e che oggi sarà fortemente penalizzata dalle misure di contenimento della diffusione del Covid-19. Aspettiamo fiduciosi – dice Lovallo – l’arrivo di ulteriori misure, in grado di mitigare almeno in parte i contraccolpi negativi che la categoria sta subendo. Tra queste la costituzione di un fondo di garanzia per agenti, i consulenti finanziari e consulenti; il congelamento degli adempimenti contributivi, dichiarazioni e versamenti.
Intanto Alberto Petranzan, Presidente FNAARC, commenta le prime misure prese dal Cda di Enasarco: “Riteniamo il primo stanziamento di 8,4 milioni di euro una misura tempestiva. Enasarco ha messo a disposizione dei suoi iscritti tutte le risorse, ad oggi, disponibili. Sappiamo che è un primo stanziamento e siamo fiduciosi che il Governo accolga la nostra proposta di consentire alla Fondazione di utilizzare parte dell’avanzo di bilancio 2019 per un ulteriore sostegno.Siamo certi – conclude Petranzan – che Enasarco troverà una modalità snella e veloce per l’erogazione delle risorse stanziate”.
Fnarc ricorda che circa 50.000 agenti hanno perso il proprio lavoro in questi ultimi 10 anni, a causa della disintermediazione commerciale e l’affermarsi dell’e-commerce. In Basilicata si compone di circa 1200 lavoratori autonomi -evidenzia Lovallo- e pesa un calo medio degli ordinativi del 25- 30% e una riduzione annua del numero di agenti.