“E’ necessario che alcune delle misure di sostegno alle imprese che si stanno discutendo in queste ore vengano estese a tutti i territori e non solo a quelli delle cosiddette “zone rosse”. Per quanto la Basilicata, al momento, non abbia ancora fatto registrare casi di contagio, la sua catena produttiva non è affatto immune dal virus della sfiducia e dell’incertezza che ha colpito l’economia del Paese, con pesanti ricadute che non tarderanno a farsi sentire. E’ necessario, quindi, correre ai ripari”. E’ quanto dichiara il presidente di Confindustria Basilicata, Pasquale Lorusso, chiedendo che sui tavoli ministeriali in cui Confindustria è impegnata in un serrato confronto con il Governo in merito ai provvedimenti urgenti da adottare, si tenga conto della situazione di complessiva gravità economica in cui versa l’intero mondo produttivo.
“E’ sicuramente positivo – ha aggiunto – che il decreto legge varato venerdì sera dal Consiglio dei Ministri contenga la prima misura che investe un intero settore del Paese, cioè quello turistico. Ora è necessario affrontare con questa stessa logica anche la programmazione di nuovi interventi per gli altri comparti. Il generale clima di allarmismo con cui in questi giorni è stata affrontata l’emergenza epidemiologica, infatti, ha avuto un impatto rilevante anche sulle nostre aziende. Si cominciano ad avvertire segnali preoccupanti e il timore è che gli ordinativi, in ogni settore, possano avere un calo significativo creando squilibri finanziari. Tali criticità, peraltro si affacciano in un momento in cui l’economia lucana – come il resto del Mezzogiorno e dell’Italia – stava attraversando un periodo di crisi già prima dell’esplosione dell’emergenza, rischia, pertanto, un’ulteriore pesante contrazione”.
“E’ dunque auspicabile il ripristino di un generale clima di normalizzazione, con il responsabile contributo di tutti i soggetti istituzionali, delle parti datoriali e sociali, per provare insieme a mettere in campo tutti gli strumenti utili atti a favorire la ripresa economica. Istanze che ho rappresentato anche al presidente della Regione, Vito Bardi, al quale confermiamo la nostra piena disponibilità al confronto e ad azioni di supporto rispetto alle iniziative da intraprendere”
Alla luce delle pesanti ricadute che si stanno ripercuotendo a tutti i settori produttivi del Paese – ha rimarcato il presidente – è necessario, quindi, lavorare affinché le misure di sostegno alle imprese vengano estese a tutto il territorio nazionale.
Tra queste: la sospensione e il differimento dei termini di versamenti e adempimenti di natura tributaria, compresi quelli relativi alle imposte locali, dei contributi previdenziali e assistenziali, nonché dei premi per l’assicurazione obbligatoria aventi scadenza nel periodo compreso tra il 21 febbraio e la data che decreterà la fine dello stato di emergenza (il primo Decreto del Ministro delle Finanze ha, per il momento, utilmente disposto la sospensione dei termini scadenti fino al 31 marzo 2020); Il pagamento diretto della CIG da parte dell’INPS ai lavoratori; l’attivazione moratoria dei mutui in base al Protocollo ABI-Protezione Civile sulle calamità naturali; la copertura della quota interessi delle rate sospese. Sarebbe poi utile – ha concluso Lorusso – aggiungere alle proposte già al vaglio del Governo anche la definizione di un nuovo accordo con ABI per restituire alle imprese la quota capitale già pagata delle rate dei mutui in essere, ipotecari e chirografari, degli ultimi 24 mesi. Ciò costituirebbe una iniezione di liquidità nelle aziende che compenserebbe la mancanza di ordinativi certi dei prossimi 3/5 mesi.