«Da medico e da presidente dell’Ordine dei Medici Chirurghi e degli Odontoiatri di Potenza, sento forte la responsabilità e il senso di prossimità e vicinanza verso i 140.000 lucani che si trovano a dover vivere un disagio così forte, quale quello che li vede privati di un bene primario, come l’acqua. L’assenza di soluzioni e di percorsi strutturati, nel corso del tempo, che avrebbero dovuto prevedere l’applicazione di politiche più lungimiranti in tal senso, ha inasprito la crisi e coinvolto i cittadini in un’ulteriore e, a quanto pare crescente, fase di difficoltà, a cui chiaramente nessuno può assistere inerme.
Sarò vigile e attento, affinché nulla scappi alla nostra visione di medici, di operatori sanitari e a quella degli esperti del settore.
La necessità non è solo quella di avere acque garantite, ma di avere acqua potabile, per i bambini, per la fascia adulta della popolazione, per i malati e per tutti noi. È necessario e indispensabile che le azioni avvengano secondo criteri precisi e ben stabiliti, che le indagini abbiano fasi multiple, che passino anche attraverso un percorso più lungo, se necessario; restiamo a disposizione come professionisti e come Ordine, pronti a contribuire per quanto di nostra competenza. Le persone sono spaventate ed è per questo che, ora più che mai, vanno accolte, accompagnate e rassicurate. Mi auguro che il processo di valutazione e controllo resti sempre così accurato, perché l’emergenza idrica non si tramuti in emergenza sanitaria».
Nov 26