I minibond in chiave pugliese da oggi sono una realtà. Sono stati emessi per la prima volta in Puglia da otto imprese ed hanno un valore complessivo di 33,4 milioni di euro.
Lo strumento di finanza innovativa (detto anche Basket Bond), voluto dalla Regione Puglia e realizzato dalla società regionale in house Puglia Sviluppo in collaborazione con Unicredit (in qualità di arranger), rappresenta una vera svolta economica perché per la prima volta le Pmi potranno finanziare operazioni straordinarie, investimenti e capitale circolante ricorrendo al mercato dei capitali anziché al tradizionale canale bancario. Il tutto grazie all’emissione di titoli assistiti dalla garanzia di portafoglio di Puglia Sviluppo. La dotazione della misura, pari a 40 milioni di euro, utilizzata per le garanzie, svilupperà almeno 160 milioni di nuova finanza per le piccole e medie imprese. A rendere possibile tutto ciò anche il ruolo svolto da Cassa Depositi e Prestiti e Mediocredito Centrale che hanno agito in qualità di investitori istituzionali, sostenendo finanziariamente il progetto. Hanno sottoscritto ciascuno poco meno della metà dell’ammontare complessivo di questa prima emissione del programma, mentre il restante 5% è stato sottoscritto da UniCredit, che ha agito anche da originator della cartolarizzazione.
“Abbiamo realizzato il grande progetto di una finanza innovativa e reso concreto uno strumento in più contro la crisi economica da pandemia”, ha detto il presidente della Regione Puglia Michele Emiliano. “Quando ci siano interessati per la prima volta ai minibond, associarli alle piccole e medie imprese del Sud, sembrava un’utopia. E invece il tessuto produttivo pugliese ha risposto, non solo con un interesse enorme ma, a cominciare da oggi, con emissioni concrete. I Minibond diventano realtà in un momento in cui l’economia del nostro Paese è in emergenza per gli effetti del lockdown. Abbiamo costruito un’intera manovra dedicata alla liquidità delle imprese: il Fondo Minibond, uno strumento pensato solo pochi mesi fa in un altro scenario economico, proprio oggi torna più che mai utile”.
Le otto imprese utilizzeranno i Minibond per incrementare la produttività dei propri insediamenti attraverso attività di sviluppo, di espansione e di efficientamento dei processi produttivi.
In particolare, quattro imprese operano in provincia di Bari, due in provincia di Foggia, una in provincia di Lecce ed un’altra investirà sia in provincia di Bari che in provincia di Lecce. Due di esse apriranno nuove unità produttive.
“Le imprese che hanno emesso i primi Minibond – ha spiegato l’assessore regionale allo Sviluppo economico Cosimo Borraccino – non sono soltanto aziende di comparti innovativi ma operano anche in settori tradizionali. Lo strumento ha riscontrato un gradimento trasversale che mostrerà i suoi effetti con la crescita delle attività industriali e il miglioramento di processi e di prodotti. Per queste imprese il vantaggio è duplice: l’accesso al mercato dei capitali e operazioni più vantaggiose grazie alle garanzie di portafoglio”.
Le imprese hanno emesso Minibond di taglio compreso tra i 2 e gli 8 milioni di euro. Si tratta di Alfrus Srl, azienda agroalimentare di Modugno (Ba); Alidaunia Srl di Foggia, impresa che opera nel comparto del trasporto aereo; CDSHotels Spa di Lecce che espande la propria attività; Cirillo Group Spa di Roma, società impegnata nell’agroindustria, che intende incrementare la produttività della sede di Ortanova (Fg); Links Management&Technology Spa di Lecce, impresa che opera nel settore Ict; Tersan Puglia Spa di Modugno (Ba), che si occupa di produzione di compost; The Digital Box Spa di Gravina in Puglia (Ba), impresa del settore Ict, che investirà nelle due sedi Gioia del Colle (Ba) e Gravina in Puglia (Ba); Upgrading Services Spa di Bari che opera nel comparto dei lavori di costruzione specializzati.
I minibond pugliesi prevedono una garanzia di Puglia Sviluppo pari al 25% dell’importo totale dei titoli emessi. Nei prossimi mesi si prevedono nuove emissioni fino a 126,6 milioni di euro per rispondere al notevole interesse mostrato dalle imprese pugliesi.
“Puglia Sviluppo – ha detto il direttore generale Antonio De Vito – ha fortemente creduto in questo progetto che ha ampliato le opportunità per le imprese pugliesi con uno strumento finanziario profondamente innovativo nell’ambito della Pubblica Amministrazione. Puglia Sviluppo continuerà ad assicurare il proprio supporto alle aziende per migliorare la loro capacità di cogliere le opportunità offerte anche dagli strumenti di capital market”.
L’emissione dei Minibond è possibile grazie ad un processo che vede il coinvolgimento di più soggetti: la Regione Puglia mette a disposizione le risorse, Puglia Sviluppo gestisce lo strumento; Unicredit in qualità di arranger ha il compito di strutturare il portafoglio di Minibond e di collocarlo presso investitori. Gli investitori, Cassa Depositi e Prestiti e Medio Credito Centrale, sostengono finanziariamente il progetto.
“Il Basket Bond Puglia – ha affermato Andrea Casini, co-ceo Commercial banking Italy di UniCredit – è una concreta opportunità per le aziende del territorio di accedere in modo semplice al mercato dei capitali, attingendo a fonti di finanziamento complementari al canale bancario utili per realizzare progetti di investimento, internazionalizzazione, innovazione e per soddisfare le esigenze di capitale circolante. Abbiamo messo le nostre competenze di grande gruppo internazionale al servizio di uno strumento innovativo, che consente di mobilitare cospicue risorse in favore delle Pmi pugliesi, fondi quanto mai importanti per uscire rapidamente dalla fase di emergenza e tornare sul percorso della crescita”.
“Il programma Basket Bond Puglia – ha dichiarato Nunzio Tartaglia, responsabile Divisione CDP Imprese – ci consente di sostenere gli investimenti e la crescita delle PMI del territorio e di confermare il supporto da parte di CDP al Mezzogiorno e al tessuto economico di tutto il Paese. Con la partecipazione all’operazione in qualità di anchor investor, CDP contribuisce al finanziamento di importanti progetti di crescita delle imprese pugliesi, quali acquisizioni di aziende target, creazione di nuove linee di produzione, investimenti in ricerca e sviluppo e digitalizzazione. Il lancio del programma rappresenta un’ulteriore conferma della capacità di innovazione finanziaria di CDP e rientra nella più ampia strategia del Gruppo a sostegno delle imprese”.
Come parte delle istituzioni e banca per lo sviluppo – ha dichiarato Andrea Miccio, responsabile Finanza innovativa e Marketing di Mediocredito Centrale – sentiamo la responsabilità di dare un segnale alle aziende che stanno affrontando in questi mesi momenti di grande difficoltà. Il Programma Basket Bond Puglia, del quale siamo anchor investor, rappresenta un passo importante e concreto in questo senso, non il primo, al quale ne faremo seguire presto molti altri. Una scelta che consolida l’orientamento e l’impegno di Mediocredito Centrale a contribuire alla competitività del Paese, in particolare del Mezzogiorno”.
Come funziona lo strumento
L’impresa interessata ad accedere ai minibond presenta la domanda di candidatura (scaricabile dal portale www.sistema.puglia.it) a Puglia Sviluppo. La Società controlla i requisiti, il piano di investimento, svolge altre verifiche e, se l’esito è positivo, lo comunica all’Arranger, cioè all’operatore finanziario che ha il compito di strutturare e collocare il portafoglio di minibond. L’arranger, selezionato a giugno 2019 con un avviso pubblico, è UniCredit.
È dunque la stessa UniCredit in collaborazione con l’investitore principale rappresentato da Cassa Depositi e Prestiti, a realizzare l’analisi di merito sia sull’impresa che sull’investimento e, in seguito, a definire il portafoglio complessivo delle aziende idonee, per un importo totale di 160 milioni di euro. L’Arranger crea dunque la Società veicolo (Spv) che acquista i minibond, sottoscritti da UniCredit, e si finanzia collocando titoli (asset back securities) presso investitori istituzionali e professionali (Cassa Depositi e Prestiti e Medio Credito Centrale). Le aziende dunque ricevono dai 2 ai 10 milioni di euro a seconda dell’importo del minibond e possono investire in beni materiali o immateriali, ma anche ottenere sostegno per il capitale circolante legato ad attività di sviluppo o espansione.