Energie rinnovabili, Cestari: “Ancora lontani dalla media annua di 330 MW/mese necessari per traguardare gli obiettivi al 2030”. Di seguito la nota integrale.
Il tema della semplificazione degli iter autorizzativi per le nuove installazioni di fotovoltaico, eolico e idroelettrico va affrontato e subito. Lo afferma Alfredo Cestari, presidente del Gruppo omonimo, che attraverso proprie società specializzate in Italia e all’estero, in particolare la Strategic Energy Resources, opera nel settore della produzione elettrica da fonti rinnovabili. La Società ha stipulato convenzioni per la concessione dei terreni e dei diritti per la realizzazione di impianti eolici e minieolici in Basilicata, Calabria, Campania, Puglia, Molise. Inoltre, è impegnata in rapporti di collaborazione, a livello nazionale ed internazionale, con soggetti privati ed Enti pubblici, tra cui: Enel-Si, Edison Energie Speciali, Enercon, Meg Sud.
Cestari fa riferimento ai dati aggiornati dell’Osservatorio FER realizzato da ANIE Rinnovabili: nel primo semestre del 2020 le nuove installazioni di fotovoltaico, eolico e idroelettrico raggiungono complessivamente 339 MW di potenza (-39% rispetto al 2019) con andamenti diversificati per i tre comparti: positivo per fotovoltaico (+12%) e idroelettrico (+62%), negativo per l’eolico (-86%). Si è ancora lontani dalla media annua di 330 MW/mese necessari per traguardare gli obiettivi al 2030.
In dettaglio, il fotovoltaico dopo la flessione di marzo e la battuta d’arresto del mese di aprile, entrambe da ricondurre agli effetti del lockdown, riprende la crescita con 69 MW di nuove installazioni a maggio e 71,6 MW a giugno. Le regioni che hanno registrato il maggior incremento in termini di potenza sono Campania, Liguria, Marche, Molise e Sicilia, mentre quelle con il maggior decremento sono Sardegna, Toscana e Valle d’Aosta. Le installazioni di potenza inferiore ai 20 kW costituiscono il 42% del totale, mentre il 67% delle nuove installazioni è di taglia uguale o superiore ai 10 kW.
E’ invece complessivamente in calo il contributo dell’eolico con circa 42 MW di nuove installazioni nel primo semestre. Esaminando i dati nel dettaglio si segnala che a gennaio e aprile non ci sono state nuove attivazioni, mentre il contributo dei restanti mesi è dovuto all’entrata in esercizio di alcuni impianti in particolare di uno di grande taglia da 8 MW in Calabria in provincia di Catanzaro nel mese di giugno. Si registra una riduzione (-39%) nel primo trimestre del 2020 rispetto allo stesso periodo del 2019 del numero di unità di produzione. Per quanto riguarda la diffusione territoriale, la maggior parte della nuova potenza connessa (78%) è localizzata nelle regioni del Sud Italia.
Diventa dunque necessario – sottolinea Cestari – una svolta da parte del Governo e delle Regioni per triplicare la potenza fotovoltaica installata nel nostro Paese e raddoppiare quella eolica, come prevede – al 2030 – il Piano nazionale integrato energia e clima (PNIEC) e per far in modo che il fiorente e vivace mercato delle fonti rinnovabili non venga paralizzato dall’eccessiva burocrazia legata agli iter autorizzativi e di connessione alla rete.
Condividiamo l’allarme ANIE rinnovabili: diventa necessario rimodulare la vincolistica ambientale e paesaggistica per introdurre la priorità della decarbonizzazione quale elemento trainante del processo autorizzativo degli impianti a fonte rinnovabile, nonché semplificare i procedimenti autorizzativi e potenziare le strutture preposte, sia centrali che periferiche, digitalizzando i processi e integrando il personale tecnico per garantire tempi certi e valutazioni realmente indirizzate a sostenere la decarbonizzazione.
La filiera delle rinnovabili è indispensabile per la ripartenza del Paese e contribuirà alla crescita economica ed occupazionale: nella prossima decade ci si attende per il comparto del fotovoltaico e dell’eolico (che occupa ad oggi 20.000 addetti) un picco di incremento sino a circa il 175%, considerate le potenze da realizzare per il raggiungimento dei target, accompagnato da un considerevole incremento degli investimenti stimato tra 45 e 65 mld€ .