Il settore energetico è stato, è, e sarà asset strategico della crescita economica, occupazionale e imprenditoriale della Basilicata. E’ quanto emerso con evidenza nel corso della web-conference che si è tenuta questa mattina “Energie per la ripartenza: numeri, buone pratiche, prospettive di sviluppo per il territorio” realizzata da Confindustria Basilicata e fortemente voluta dalla sezione Energia, Ambiente e Utilities, come spiegato dal suo presidente, Michele Margherita: “Un’occasione per raccontarsi e raccontare il settore in cui operiamo. Esigenza ancora più sentita a causa della situazione di crisi straordinaria che ha inaspettatamente investito la Basilicata e l’Italia e che va superata anche facendo leva sul punto di forza della Basilicata rappresentato dalla produzione energetica, rafforzandola e mettendola nelle condizioni di esprimere il proprio meglio”.
Il webinar è stato anche occasione per la presentazione di un e-book realizzato da Confindustria Basilicata e Camera di Commercio della Basilicata con il supporto del Centro studi e ricerche di Shell Italia E&P che fotografa in modo organico il ruolo cruciale che riveste il settore energetico per l’economia (e non solo) della Basilicata. Con dati e cifre che non hanno bisogno di commenti: un peso del 12% sul PIL regionale (senza contare i servizi accessori); il primo posto della Regione nella produzione di idrocarburi a livello nazionale, che ha comportato circa 1.5 miliardi di euro di sole royalties nell’ultimo decennio; una posizione di tutto rispetto nella produzione di energia elettrica da fonti rinnovabili (l’80% sul totale prodotto); e ancora, la presenza di un indotto forte di oltre 4.000 addetti, 75 aziende e 360 milioni ogni anno di valore aggiunto del solo comparto petrolifero, a cui si aggiungono altri 200 addetti e 23 imprese dell’indotto di e-Distribuzione, che portano il comparto dell’indotto energetico nella sua totalità a pesare per circa il 4% del PIL lucano. Anche grazie a questo settore differenziante. La Basilicata registra il più alto Pil pro-capite tra le regioni confinanti ed ha un tasso di disoccupazione al 10.8%, nel 2019, contro la media di quasi il 20% tra le regioni limitrofe. I Dati sono stati presentati dal segretario generale della Cciaa Basilicata, Patrick Suglia.
“La Basilicata – ha detto il presidente di Confindustria Basilicata, Francesco Somma – è già un buon modello di sviluppo armonico e sinergico delle varie fonti e dei vettori energetici. La produzione energetica continuerà a essere un settore essenziale e trainante della nostra economia, così come lo è stato nel passato, anche per i prossimi anni, puntando al contempo alla riduzione della dipendenza energetica che ad oggi pesa, a livello nazionale, circa 50mld di € sulla bilancia dei pagamenti. E’ necessario punta-re su tale mix per accelerare la transizione energetica ed è altresì fondamentale realizzare iniziative industriali di economia circolare. Questi due driver affermeranno un modello olistico di crescita sostenibile. Senza industria energetica questa Regione non ce la può fare, specie se consideriamo il lungo e difficile cammino di ricostruzione economica che abbiamo davanti”.
Secondo l’assessore all’Ambiente della Regione Basilicata, Gianni Rosa “pianificazione’ è la parola d’ordine. Il petrolio è una grande risorsa per la Regione, ma non sempre è percepita tale. Occorre gestire questa ricchezza con lungimiranza in modo da alimentare uno sviluppo sostenibile”.
Il Professore Giulio Sapelli ha ricordato come che “lo sviluppo endogeno non si crei da solo”. “Le amministrazioni – ha aggiunto – dovrebbero pensare alla realizzazione di una scuola formativa per agenti sociali in modo da sostenere il territorio in un percorso virtuoso di sviluppo”.
Nel corso della web conferenze sono intervenuti anche Walter Rizzi, senior vice president del Distretto Meridionale Eni Spa; Giovanni Romano e Domenico Cirillo della CMD Spa, Leonardo Ruscito, responsabile e – Distribuzione Area Sud; Luigi Emanuele Marsico, presidente del Cluster Energia Basilicata ETS; Luigi Modrone, Amministratore Unico Società Energetica Lucana
Tutti gli interventi hanno sottolineato come il comparto energetico avrà un ruolo ancor più decisi-vo guardando alle sfide future, prima fra tutte sostenere la ripresa economica e far fronte la crisi scatenata dalla pandemia legata al Covid-19, che ha avuto pesanti ripercussioni anche in Basilicata (ogni mese di lockdown è costato oltre 320mln all’economia regionale). Da qui l’esigenza e l’urgenza di pensare a come assicurare il rilancio di un comparto che, in Basilicata come altrove, è in grado di mettere in campo ingenti investimenti con ricadute importanti per l’economia lucana. E senza dimenticare gli obiettivi della transizione energetica verso un modello di sviluppo sostenibile, che ora più che mai richiedono il concorso di tutte le forme di energia disponibile. Ma per sfruttare appieno tutto il potenziale ancora inespresso, del settore energetico e non solo, è quanto mai indispensabile una seria opera di modernizzazione di tutto il contesto autorizzativo e regolatorio, con tre parole d’ordine: semplificazione, sburocratizzazione e tempi certi, in modo da liberare, letteralmente, le energie necessarie alla ripartenza della Basilicata.