Nel corso dell’Assemblea degli Azionisti di Eni che si è tenuta oggi a Roma, l’Amministratore Delegato di Eni Claudio Descalzi ha dedicato un focus alle attività di Eni in Italia, soffermandosi in particolare sui progetti in Val d’Agri.
E’ dall’Italia che parte l’innovazione e la ricerca di Eni (che può vantare 7.300 brevetti, 350 progetti e 7 centri) e dove vengono sviluppate e implementate le nuove tecnologie. In linea con questo approccio, in Basilicata Eni punta a trasformare la propria presenza nel territorio attraverso l’applicazione delle tecnologie più avanzate: nasce così il progetto “Energy Valley”. Si tratta di un programma integrato e trasversale di business che prevede un investimento di circa 80 milioni di euro in quattro anni e che intende creare in Val d’Agri un distretto produttivo basato sulla diversificazione economica, sulla sostenibilità ambientale e sull’economia circolare. “Abbiamo una nuova proposta per la Val d’Agri – ha anticipato Descalzi agli azionisti nel corso dell’ Assemblea – una Energy Valley legata a tutto il terreno intorno al distretto dove ci sarà l’integrazione di diverse attività”.
Nel dettaglio il programma prevede:
· installazione di impianti fotovoltaici per contribuire alla domanda energetica del COVA, con l’installazione in due fasi di due moduli da 2 Mega ;
· creazione di un Centro di Eccellenza per le Energie Rinnovabili: che si occuperà dello studio di soluzioni tecnologiche, formazione tecnica e assistenza per la fase pilota;
· iniziative ad alta sostenibilità ambientale che mirano a ridurre le emissioni e il footprint ambientale, come ad esempio la realizzazione dell’impianto Mini Blue Water per il trattamento delle acque;
· lo sviluppo di interventi per la diversificazione economica, come il progetto “Agrivanda” che mira al ripristino dei campi dismessi e in stato di abbandono adiacenti al COVA attraverso la produzione di piante officinali, il biomonitoraggio e lo sviluppo di attività didattiche e laboratoriali nonché attraverso la promozione di iniziative di Formazione e Sperimentazione Agraria;
· creazione di una sala operativa (Centro di Monitoraggio Ambientale) dove far confluire i dati relativi al monitoraggio delle matrici ambientali in corrispondenza del COVA e delle aree afferenti.
Il programma “Energy Valley”, inoltre, beneficerà del processo di trasformazione digitale di Eni partito proprio dal centro Olio Val d’Agri, con il progetto “Digital Cova”.
“Un progetto interessante non solo per gli sviluppi tecnologici e ambientali – ha spiegato Descalzi – ma perchè ci saranno più di 200 posti di lavoro in fase di realizzazione e 100 in fase di gestione”.
Progetto Eni fotovoltaico Val d’Agri. Summa: “Prima di tutto ambiente e sicurezza. Aprire un tavolo nazionale per definire la transizione energetica”
“Aprire un tavolo nazionale con il Governo e le parti sociali prima della scadenza della concessione Eni in Val d’Agri, affinché si affronti sia la questione che attiene al presente – e cioè del come si può fare attività estrattiva in sicurezza – ma soprattutto allo scopo di delineare i tempi e le risorse per uscire dal combustibile fossile salvaguardando i livelli occupazionali, assumendo oggi la questione della transizione energetica secondo le linee tracciate dall’Unione Europea, istituendo un fondo di transizione strutturale che permetta di accompagnare la riconversione e il mantenimento dei posti di lavoro”.
Commenta così il segretario generale Cgil Basilicata Angelo Summa l’annuncio dell’Eni di voler investire nel settore delle energie rinnovabili in Val d’Agri con il progetto “Energy Valley”.
“È evidente che prima di qualsiasi politica di sviluppo in materia energetica, bisogna ripartire dalla sicurezza e dall’ambiente. Non si può pensare di gestire la risorsa petrolio come fatto fino ad ora. Su questa questione bisogna da subito ribadire con forza che l’unica strada per lo sviluppo della Basilicata è la transizione energetica e nuovi investimenti in energia alternativa al fossile”.
ENI, GAMBARDELLA (CISL): “BENE ANNUNCIO DE SCALZI SU RINNOVABILI IN VAL D’AGRI, MA SU OCCUPAZIONE CI ASPETTIAMO DI PIÙ”
“La volontà di Eni di investire nel settore delle energie rinnovabili in Val d’Agri è un segnale importante che va nella direzione più volta auspicata da Cgil Cisl Uil”. Così il segretario generale della Cisl Basilicata, Enrico Gambardella, commentando l’annuncio dell’ad De Scalzi che questa mattina ha annunciato all’assemblea degli azionisti Eni l’intenzione di investire 80 milioni di euro nell’area del centro olio di Viggiano. “La diversificazione energetica – commenta Gambardella – significa immaginare per la Val d’Agri un futuro che va oltre il petrolio. In questo senso la nostra regione può diventare il prototipo di un’economia ibrida facendo convergere in un grande piano di sviluppo regionale investimenti privati e pubblici. Si tratta in altri termini di affrontare il tema dei futuri assetti industriali che devono farci immaginare una Basilicata sempre meno dipendente dal petrolio, più attenta alla tutela dell’ambiente e capace di esprimere produzioni industriali fortemente innovative come si sta già facendo nel comparto automotive. La comunità lucana chiede ad Eni un ampio piano di investimenti che parta proprio dall’energia alternativa per raggiungere l’obiettivo di nuovi insediamenti industriali per produzioni green. Quanto alle ricadute occupazionali ipotizzate – conclude il segretario della Cisl – riteniamo che si possa e si debba fare di più mettendo in campo un piano di attrazione di investimenti molto più ambizioso per fare della Val d’Agri il più importante distretto energetico d’Europa”.