Epidemia brucellosi nell’area della Murgia Materana, intervento del Presidente dell’Associazione dei Proprietari del Parco della Murgia Materana, Michele Padova.
Con riferimento all’epidemia di brucellosi che sta interessando la quasi totalità degli allevamenti ricadenti all’interno del perimetro dell’area protetta, l’Associazione dei proprietari si associa al grido di allarme lanciato dal Presidente dell’Ente Parco Dott. Michele Lamacchia, nella missiva inviata all’Assessore regionale alle politiche agricole e forestali Luca Braia il 9 maggio scorso, condividendo tutte le preoccupazioni ivi espresse.
Gli abbattimenti necessari per debellare la malattia hanno interessato non solo intere mandrie, allevate allo stato semibrado, di bovini di razza podolica, -razza a rischio erosione genetica, eccellenza del patrimonio zootecnico lucano da sempre presente nell’area murgiana-, ma anche, circostanza che maggiormente preoccupa, bovini da latte allevati in stalla.
L’azzeramento di intere realtà allevatoriali costituisce una gravissima perdita, sia sotto il profilo del depauperamento del patrimonio zootecnico regionale, sia sotto quello del danno economico ed occupazionale, ulteriormente amplificato dalla generale crisi del comparto.
Come rilevava il Presidente Lamacchia, -da sempre sensibile ai problemi ed alle criticità degli allevatori e degli agricoltori che operano all’interno dell’area protetta-, in assenza di contromisure idonee, la progressiva decimazione dei capi di bestiame nell’area della Murgia materana, da sempre vocata all’allevamento ed alla pastorizia, comporterà conseguenze economiche devastanti, oltre che la perdita di un tassello importante della nostra storia e della nostra cultura che affonda le sue radici proprio nel territorio murgiano e nelle sue eccellenze agroalimentari.
E’ evidente che la rapida estensione dell’epidemia, ed il numero degli abbattimenti dei capi di bestiame hanno oramai raggiunto livelli emergenziali, che impongono la massima attenzione da parte di tutte le istituzioni e, soprattutto, urgenti ed efficaci strumenti di profilassi e prevenzione della malattia, nonchè di ristoro degli ingenti danni subiti dagli allevatori.
Occorre sensibilizzare l’opinione pubblica rispetto al problema che, come detto, per vari aspetti riguarda l’intera comunità; molti degli allevatori associati, che in questa sede rappresento, e nei confronti dei quali esprimo tutta la mia solidarietà, privati della loro mandria, unica fonte di reddito, hanno dovuto chiudere le loro aziende, frutto di una vita di sacrifici, con conseguenze disastrose sulla loro capacità reddituale e di sostentamento delle rispettive famiglie.
Faccio appello al senso di responsabilità della Amministrazione Regionale e delle Istituzioni tutte e chiedo, quindi, un urgente incontro con l’Assessore Luca Braia e con tutte le parti coinvolte, ASM compresa, al fine di concordare le strategie di intervento e soprattutto valutare l’applicabilità al caso di specie, di strumenti comunitari e misure di cui al PSR Basilicata, già individuate dal Presidente Lamacchia, al fine di prevenire la propagazione della malattia e ristorare gli allevatori delle perdite subite.
Epidemia brucellosi nell’area della Murgia Materana, consigliere regionale Gianni Rosa di Fratelli d’Italia chiede audizioni in 3^ commissione. Di seguito la nota integrale inviata alla nostra redazione.
Sono diverse le aree della Murgia materana in cui si sono verificati episodi di brucellosi tra i capi di bestiame e precisamente: in località Murgecchia – Murgia Timone, C.da Alvino, C.da La Bruna e Bosco comunale a Matera e in località C.da Murgia S. Andrea, a Montescaglioso.
Stamattina abbiamo presentato, al Presidente della III Commissione consiliare “Ambiente e Territorio” la richiesta urgente di audizione dell’Assessore alle Politiche Agricole e Forestali, Luca Braia, dell’Associazione Regionale Allevatori della Basilicata, dei responsabili del Servizio Veterinario dell’ASM di Matera, del Presidente dell’Ente Parco Murgia Materana e di una rappresentanza degli allevatori colpiti, in merito all’epidemia di brucellosi di cui sono affetti numerosi capi di bestiame della zona.
Su sollecitazione del Segretario provinciale di Matera di Fratelli d’Italia, Pasquale Di Lorenzo, nei giorni scorsi abbiamo ascoltato le preoccupazioni degli allevatori sull’estensione del fenomeno epidemico che, raggiungendo dimensioni allarmanti, rischia di mettere in crisi diverse aziende zootecniche e un intero settore produttivo.
Nessuno ne parla ma, dalla prima diffusione della malattia infettiva ad oggi, sono stati già abbattuti 600 bovini. In una zona a forte vocazione zootecnica, dove si contano almeno 8 aziende di allevatori per un totale di circa 1500 capi di bovini e oltre 1000 capi di ovini/caprini, l’estendersi del fenomeno epidemico sta mettendo in ginocchio un intero comparto.
È indispensabile, quindi, una verifica tempestiva e puntuale della gravità della situazione per predisporre i provvedimenti più idonei al contenimento dell’emergenza e per assicurare la salubrità della filiera lattiero-casearia.
Francesco Foschino sul suo profilo facebook ha ricordato che tra le numerose mandrie che sono state affette dalla brucellosi e che sono purtroppo state abbattute c’è anche quella custodita dal Maresciallo Scarilli in località Murgia Timone. Di seguito la nota integrale di Francesco Foschino e uno scatto delle vacche podoliche soppresse.
Dopo 17 anni, quest’anno non si terrà la Festa della transumanza, ideata da Mario Tommaselli e divenuta col tempo un appuntamento consueto del Parco Murgia. Con la scomparsa di Mario, negli ultimi anni io e altri colleghi abbiamo avuto l’onore di guidare al suo posto decine di persone a seguito dell’allegra mandria di vacche podoliche di Gaetano Scarilli nel giorno della festa a loro dedicata. Era infatti l’ultima mandria transumante del territorio, e ogni anno a giugno lasciavano la murgia per l’entroterra, salutate da centinaia di persone che poi si raggruppavano attorno ad un festoso bivacco.
Lo scorso dicembre peró la mandria di 170 capi non ha fatto ritorno sulla murgia, a causa della brucellosi, una malattia infettiva che ha colpito molte mandrie bovine della zona, inclusa la mandria di Scarilli. Prima il divieto di spostare i capi e poco fa, a causa della natura epidemica della malattia, l’abbattimento totale di tutta la mandria, come prevede la legge: nessuna delle 170 vacche è stata risparmiata.
Non si poteva fare diversamente, sembra. Il territorio e noi stessi abbiamo perso un grande patrimonio: la presenza delle podoliche transumanti era parte della murgia materana e da un anno ormai la nostra murgia è più triste. Non sappiamo se il maresciallo Scarilli avrà la forza per ricostituire la mandria di vacche podoliche (impresa non semplice) e se vorrà intraprendere di nuovo la tradizionale transumanza a piedi.
Se non dovesse farlo, con l’anno scorso è scomparsa defintivamente, dopo secoli, la transumanza tradizionale dal territorio materano (fatta a piedi e non con i camion). Una perdita gravissima per tutti.
La foto qui sotto è del 2016 ed è stata usata l’anno scorso per il CeaMatera per promuovere la Festa della Transumanza 2017, forse, a questo punto, nella sua ultima edizione.
Incoraggiamo Gaetano a ricominciare, e gli offriamo tutto l’aiuto che possiamo.
Viva la transumanza, viva le podoliche.
Forza maresciallo Scarilli!