Antonella Longo, responsabile Dipartimento Giustizia ed affari Costituzionali Forza Italia Giovani Matera, ha inviato una nota in cui esprime alcune riflessione per l’attuale situazione sull’esame di abilitazione alla professione forense. Di seguito la nota integrale.
Il D.M. di Giustizia del 20 novembre 2020, ha rinviato le prove scritte dell’esame di abilitazione all’esercizio della professione forense della sessione 2020. Prove che si sarebbero tenute nei giorni 15, 16 e 17 dicembre 2020, data la necessità’ di indire la sessione, come ogni anno, presso le sedi delle Corti di appello, come indicate dall’art1. del D.M n.72, 15 settembre 2020, firmato dal Ministro della Giustizia, Alfonso Bonafede e pubblicato in Gazzetta Ufficiale.
(Ancona, Bari, Bologna, Brescia, Cagliari, Caltanissetta, Campobasso, Catania, Catanzaro, Firenze, Genova, L’Aquila, Lecce, Messina, Milano, Napoli, Palermo, Perugia, Potenza, Reggio Calabria, Roma, Salerno, Torino, Trento, Trieste, Venezia e presso la sezione distaccata di Bolzano della Corte di appello di Trento;) Decreta:
L’esame ha ad oggetto tre prove scritte su temi formulati dal Ministero della giustizia ed una prova orale. Le modalità sono indicate in dall’art.2 e ss. del suddetto D.M. 15-09-2020 e per ogni prova scritta sono assegnate sette ore dal momento della dettatura del tema.
In particolare, le prove scritte si caratterizzano per: la redazione di un parere motivato, da scegliersi tra due questioni regolate dal codice civile; un altro parere motivato, da scegliersi tra due questioni in materia penale; infine, un atto su una materia scelta dal candidato tra il diritto privato, il diritto penale e il diritto amministrativo.
Quelle orali consistono: nella discussione di brevi questioni relative a cinque materie, di cui una di diritto processuale, preventivamente scelte dal candidato tra: diritto costituzionale, diritto civile, diritto commerciale, diritto del lavoro, diritto penale, diritto amministrativo, diritto tributario, diritto processuale civile, diritto processuale penale, diritto internazionale privato, diritto ecclesiastico e diritto dell’Unione europea; E nella dimostrazione di conoscenza dell’ordinamento forense e dei diritti e doveri dell’avvocato.
Come originariamente stabilito dal decreto del 15 settembre 2020l’espletamento delle prove scritte si sarebbe tenuto nelle giornate del 15, 16 e 17 dicembre c.a. presso le sedi sopra indicate nell’art. 1. Tuttavia, il Ministro della Giustizia considerato il contesto sanitario attuale e previo parere del Comitato tecnico scientifico, il quale in data 9 novembre2020 ha sconsigliato lo svolgersi delle stesse, ha dovuto formalizzare, con Decreto del 10 novembre 2020, la previa sospensione (data dal D.P.C.M 4nov 2020) ed il successivo differimento delle date di espletamento delle prove scritte dell’esame di avvocato 2020. La nuova fissazione delle date si avrà il 18 dicembre 2020 nella Gazzetta Ufficiale (IV Serie Speciale).
La domanda di partecipazione all’esame da inviare, tutt’ora come precedente per via telematica, resta invariata per le modalitàindicate dai numeri da 3 a 6 del DM entro il giorno 12 febbraio 2021 (precedentemente 11 novembre 2020). Il candidato dovràindicare il Consiglio dell’Ordine degli avvocati, tra quelli ricompresi nel distretto della Corte di appello cui è diretta la domanda, che certificherà, il compimento della pratica forense.
Le regole per l’accesso alle prove saranno fissate da un D.M. che verrà pubblicato sulla G.U. del 16 marzo 2021, quindi gli scritti si svolgeranno dopo tale data.
Il tutto al fine di garantire il rispetto delle vigenti disposizioni volte a prevenire il contagio da Covid-19, come dichiarato nel D.M. 10 novembre 2020.
Di rilevante considerazione è la nota sull’esame del Ministero della giustizia nella quale si afferma che i provvedimenti considerati non si applicano alle prove orali, che continueranno a svolgersi secondo le precedenti indicazioni della Commissione Centrale, bensì solo per quelle scritte. Il provvedimento normativo in questione (D.P.C.M. 4nov 2020) nonostante la validità nazionale, potrà essere applicato dalle regioni con un contenuto variabile a seconda dei diversi scenari epidemiologici. Infine, le Sottocommissioni Distrettuali hanno la facoltà di differire le date già calendarizzate in caso di oggettiva criticità o sconsigliabile svolgimento delle prove orali e di svolgerle “da remoto”.
D’altro canto, “per coloro che hanno superato gli scritti svolti nel 2019, invece, le prove orali proseguiranno perché è possibile, al momento, implementare modalità che garantiscano la sicurezza e la salute dei candidati e dei membri delle commissioni” come dichiarato da Bonafede sulla sua pagina Facebook.
Sulla fattispecie in esame si è espressa, nell’ottobre 2020 l’AIGA, presente sul nostro territorio regionale con le sezioni di Matera, Lagonegro e Potenza, attraverso la sua Consulta Nazionale dei Praticanti, la quale si faceva portavoce di evitare unrinvio delle prove scritte per gli oltre 24.000 praticanti al fine di “evitare un gravissimo disagio che li porterebbe a ritardare, per causa a loro non imputabile, l’accesso alla professione, e dunque, al mondo del lavoro e alla tutela previdenziale” come evidenziatodalla Dott.ssa Federica Airò Farulla, Coordinatrice della Consulta Nazionale dei Praticanti AIGA.
In attesa di un intervento ministeriale, il presidente Nazionale AIGA, l’Avv. Antonio De Angelis, affermava: “Serve una risposta immediata che garantisca ai praticanti la previsione di misure atte a garantire il regolare e certo svolgimento della futura sessione per l’anno 2020”, in quanto un rinvio delle prove scritte ai primi mesi del 2021 sarebbe loro pregiudizievole. La proposta individuata e condivisa anche dal Consiglio Nazionale Forense è stata inviata al Ministro con istanza, a metà ottobre 2020 e si proponeva lo svolgimento delle prove scritte nel Foro in cui il praticante avevaconseguito il certificato di compiuta pratica.
Dunque, il perdurare di tale situazione di incertezza ha provocato e provoca ancora oggi un importante stato di apprensione e disagio per migliaia di praticanti, i quali a partire dai mesi passati hanno visto i loro sforzi e sogni essere posticipati. Preoccupano, inevitabilmente, gli effetti che ogni posticipazione ha sull’organizzazione dei futuri esami di abilitazione, considerato che in attesa dell’esito delle prove scritte i candidati devono iscriversi al successivo esame in modo “cautelativo” e con ulteriore esborso economico.
La situazione emergenziale in atto sta dimostrando come l’utilizzo degli strumenti telematici possa essere una soluzione per l’esecuzione a distanza di molte attività a partire dalle prove orali, in deroga al sistema tradizionale.
• Un’ulteriore soluzione che l’AIGA ha individuato è la correzione degli elaborati scritti dell’esame di abilitazione (superando la necessità di proroghe) attraverso gli strumenti informatici o la collaborazione con Commissari supplenti già istituiti in seno alle singole Commissioni d’esame per garantire celerità nella correzione, altro elemento di preoccupazione per molti praticanti.
È indispensabile la previsione di misure atte a garantire il regolare e certo svolgimento della futura sessione per l’anno 2020 dell’Esame di Abilitazione alla Professione Forense”.