Una notizia che appare lontana dagli interessi e dai meccanismi socio-economici lucani, ma che –ad analizzarla bene- potrebbe avere anche delle ripercussioni positive sul tessuto produttivo lucano. La decisione della Ferrero Spa, di acquistare le barrette di cioccolato Nestlé negli Stati Uniti, è da accogliere con favore e positività. L’azienda piemontese, che annovera anche uno stabilimento a Balvano, in provincia di Potenza, si appresterebbe a sborsare due miliardi di dollari per aggiudicarsi i marchi Nestlé fra i quali Crunch e Butterfinger. Se l’acquisizione andrà a buon fine, Ferrero diventerà il terzo maggiore produttore di dolciumi negli Stati Uniti dopo Hershey e Mars. Una grande notizia per il sistema dell’agroalimentare e industriale italiano che, purtroppo, negli ultimi anni ha visto perdere pezzi importanti (tra gli altri, Indesit, Algida, Perugina, Vismara, Sasso, Peroni, Eridania, Lamborghini, Gucci) a beneficio di colossi stranieri che hanno letteralmente fagocitato –i cui riflessi saranno riscontrabili tra qualche anno- pezzi importanti dell’economia nazionale. Per questo, la competitività del gruppo Ferrero, e l’espansione dei suoi mercati a partire dall’acquisto di importanti asset negli Usa, testimoniano la capacità dell’imprenditoria sana e dinamica, ricca di competenze e valori, di essere leader anche nel magmatico e complesso mercato mondiale. Per Ferrero l’acquisizione sarebbe un nuovo colpo negli Stati Uniti, dove nei mesi scorsi e’ cresciuta acquistando dal fondo L Catterton le caramelle Ferrara, conosciuta per le gommose Trolli, le Brach’s che spopolano ad Halloween e le caramelle alla frutta Black ForestOrganic. Nestle’ dovrebbe annunciare il vincitore dell’asta a brevissimo, puntando a vendere la sua divisione entro marzo. A prescindere dal risultato, la Ferrero Spa ha dimostrato di essere un grande azienda internazionale capace di competere in tutto il mondo. L’orgoglio di ospitare sul territorio lucano uno degli stabilimenti dell’azienda di Alba deve essere per tutti noi uno stimolo ad investire e sostenere le aziende che negli anni hanno creduto e credono tutt’ora nelle capacità e laboriosità del nostro territorio. La Basilicata, che dai primi anni ’90 ospita a Balvano un fiore all’occhiello delle sue linee produttive, deve continuare a sostenere il colosso industriali favorendo, se possibile, una maggiore integrazione con il territorio e le sue vocazioni. L’impegno e le sinergie tra agricoltori e impresa per la produzione di nocciole è un buon punto di partenza per legare oltremodo la Ferrero ad un territorio che vuol essere coinvolto anche nelle scelte e nella produzione della materia prima. Con i nuovi piani industriali e l’aumento e diversificazione della produzione con nuovi prodotti, lo stabilimento di Balvano si spera possa diventare ancora più strategico e produttivo, magari aumentando –come pare essere in programma- di oltre il venti per cento l’attuale forza lavoro.
Per questo, il rafforzamento del marchio anche oltre oceano, non può che rappresentare una ulteriore spia positiva della vitalità del gruppo dolciario cuneese e, a cascata, anche dei suoi stabilimenti, Balvano compreso. La Regione Basilicata, per quelle che sono le sue competenze, possibilità e funzioni, deve oltremodo sostenere la Ferrero Spa affinché, anche il sito di Balvano, benefici di questo vento positivo su un settore dinamico e in forte espansione.
Gen 23