Esposito (Cgil Potenza): “Con Acque del Sud un vero e proprio scippo alla Basilicata. L’acqua è una risorsa pubblica che deve rimanere tale. Alquanto maldestro il tentativo di Bardi di coprire le malefatte del suo governo di destra con spot elettorali come quello del bonus acqua”. Di seguito la nota integrale.
“Con Acque del Sud si compie un vero e proprio scippo alla Basilicata. È inaccettabile il ruolo residuale delle Regioni nella governance della risorsa acqua, lasciando campo libero alla privatizzazione. La decisione di accentrare la gestione e le decisioni finali nelle mani dello Stato e nello specifico in quelle del ministero dell’Economia e delle finanze, che può cedere il trenta per cento della quota ai privati, lasciando ai soggetti pubblici solo il cinque per cento, significa penalizzare fortemente la Basilicata che con i suoi invasi e le proprie infrastrutture fornisce anche la Regione Puglia”. Lo afferma il segretario generale della Cgil di Potenza, Vincenzo Esposito.
“Ci troviamo di fronte, tra l’altro, a un forte controsenso – precisa Esposito – Perché se da un lato il governo Meloni porta avanti il progetto di autonomia differenziata che, secondo gli intenti, rappresenterebbe “una svolta rispetto ai vincoli che attualmente impediscono il pieno soddisfacimento dei diritti a livello territoriale e la valorizzazione delle potenzialità proprie delle autonomie territoriali” – mentre per la Cgil è esattamente il contrario, in quanto acuirebbe il gap tra Nord e Sud del Paese – dall’altro è chiaro che ciò vale soltanto per alcuni settori di interesse del governo di destra, mentre su altri, come la gestione di una risorsa come l’acqua, che deve rimanere pubblica, si ragiona al contrario.
Alla luce di ciò appare alquanto maldestro il continuo tentativo del presidente della Regione Basilicata, Vito Bardi, di coprire le malefatte del suo governo di maggioranza con spot elettorali che promuovono l’acqua gratis per i lucani, tra l’altro senza specificare come e con quali risorse. Ancora una volta la propaganda supera gli interessi dei lucani. Come per il gas, ribadiamo che non servono risorse a pioggia senza un vincolo di progressività ma interventi strutturali che abbiano ricadute sul territorio misurabili anche in futuro.
Dobbiamo assolutamente fermare questa deriva che porterà il Paese e il Mezzogiorno allo sfascio- conclude il dirigente sindacale – Anche per questo saremo a Roma il 7 ottobre alla manifestazione nazionale indetta dalla Cgil e dal mondo delle associazioni: per il lavoro, contro la precarietà, per la difesa e l’attuazione della Costituzione, contro l’autonomia differenziata e lo stravolgimento della nostra Repubblica parlamentare”.