Esposito (Cgil Potenza): “Lo Stato si faccia carico del ritorno della salma del giovane Belmaan Oussama, trovato morto nel Cpr di Palazzo San Gervasio,e ascolti il grido di dolore della sua famiglia”. Di seguito la nota integrale
“Chiediamo che la salma di Belmaan Oussama, il giovane marocchino morto nel Cpr di Palazzo San Gervasio per cause ancora da accertare, torni presto dalla sua famiglia così come richiesto dalla madre. È giusto che lo Stato, che avrebbe dovuto proteggere Oussama e non condurlo alla morte come è accaduto nel Centro per il rimpatrio dove si trovava solo perché privo del permesso di soggiorno, si faccia carico delle spese per il ritorno della salma. Le associazioni sul territorio hanno già avviato una raccolta fondi, ma riteniamo che le istituzioni, a partire dalla Prefettura, abbiano il dovere morale di intervenire”. È l’appello del segretario generale della Cgil di Potenza, Vincenzo Esposito che, nel chiedere che la magistratura faccia luce quanto prima su quanto accaduto lo scorso 5 agosto quando il giovane è stato trovato in arresto cardiaco e sul cui decesso sta indagando la Procura, ribadisce la necessità che i Cpr vadano “chiusi” in quanto “non garantiscono il diritto d’asilo e il rispetto dei diritti umani. Non è accettabile che i migranti vengano rinchiusi in questi lager, privati dei più elementari diritti e in condizioni spesso disumane. I Cpr sono frutto di una politica migratoria che guarda esclusivamente a operazioni di controllo e contenimento e non alla gestione del fenomeno migratorio e ai diritti delle persone. Come Cgil – conclude Esposito – continueremo a monitorare la situazione e a mobilitarci affinché vengano rispettati i diritti di tutte le persone detenute nel centro. Il governo regionale nomini con urgenza il Garante dei diritti delle persone private della libertà personale, così come in più riprese sollecitato anche dal Garante nazionale, rimasto inascoltato dal governo Bardi fin dalla trascorsa legislatura, il quale non ha mai proferito parola né sui già denunciati fatti accertati dalla magistratura circa i presunti maltrattamenti nel centro di Palazzo San Gervasio né sulla vicenda di Oussama”.