Esposito (Cgil Potenza): “Troppe le vertenze aperte sul territorio della provincia di Potenza, da Stellantis a ex Auchan, passando per ex Firema e Vibac. Serve un forte intervento del governo regionale”. Di seguito la nota integrale.
“Il dato sull’occupazione nella provincia di Potenza che emerge dall’Osservatorio regionale sul lavoro, con un saldo negativo nel 2022 di 542 unità tra nuove assunzioni e cessazioni a tempo indeterminato, è sottostimato o addirittura destinato a crescere se non si intraprendono forti azioni da parte del governo regionale”. È quanto afferma il segretario generale della Cgil di Potenza, Vincenzo Esposito. “Le preoccupazioni – continua – non riguardano solo Stellantis e l’indotto, che vivono nell’incertezza del futuro circa le commesse in vista della produzione dei nuovi quattro modelli elettrici e le operazioni di insourcing da parte della multinazionale. Pensiamo a quanto sta avvenendo nella logistica, tra Its, Sit Rail e Lgs, con decine di posti di lavoro a rischio.
Ma se guardiamo all’area industriale di Melfi – continua Esposito – la crisi si sta allargando a macchia d’olio investendo diversi segmenti. La vertenza ex Auchan vede appesi a un filo oltre cento lavoratori in attesa di una ricollocazione dopo la chiusura dello stabilimento di Melfi e un bando di reindustrializzazione andato deserto tre volte, lavoratori che non percepiscono nessun ammortizzatore sociale dal momento che allo stato attuale non possiedono nemmeno più i requisiti per accedere alla Naspi.
Un copione che si ripete anche all’ex Firema a Tito, dove sono 36 i lavoratori coinvolti in attesa che qualcuno voglia reinvestire nel sito produttivo e per i quali sembrerebbe si sia aperto uno spiraglio con la riapertura del bando di reindustrializzazione, anche in questo caso andato deserto in precedenza.
C’è poi forte preoccupazione per la tenuta dei livelli produttivi e occupazionali allo stabilimento Vibac spa di Grumento Nova, nella zona industriale di Viggiano. Il massiccio ricorso alla cassa integrazione ordinaria, ormai da maggio 2022, sta creando enormi disagi ai lavoratori, costretti a sopportare un’importante riduzione salariale. Di fatto il calo di produzione sta mettendo in discussione il futuro di una trentina di lavoratori in Basilicata.
Sono alcune delle maggiori vertenze aperte sul territorio che richiedono un intervento deciso da parte del governo regionale. Il rischio, con la crisi economica ed energetica in atto – conclude Esposito – è che il territorio della provincia di Potenza venga espoliato delle sue principali attività produttive, con ricadute pesantissime sulle famiglie”.