Non ci sono solo le nubi (metereologiche) a condizionare la stagione degli oltre cento stabilimenti balneari della costa metapontina, a proposito delle quali c’è chi si attrezza per scongiurare il ripetersi della “fuga” dalle spiagge perché impauriti dalle false previsioni meteo. Al DomPablo di Metaponto, ad esempio, Paolo ed Alessandra Fuina hanno pensato di informare in tempo reale gli utenti con immagini dal profilo facebbok in modo che si possa verificare le condizioni del mare, del sole e della spiaggia direttamente e comodamente attraverso il telefonino o il pc. Ma a rendere incerta l’attività di impresa è ancora di più la situazione di stallo determinata, a livello regionale, dal Piano dei Lidi a cui si aggiunge la Direttiva Bolkestein (i rinnovi delle concessioni demaniali esistenti con procedure di evidenza pubblica, così come ci imporrebbe l’Europa) e con essa la possibilità di Concessioni Ventennali in funzione degli investimenti che dovranno essere messi in campo dai balneari. Così accade che se dalla Regione Sicilia (Regione autonoma) parte il via libera alle nuove concessioni e una maxi-proroga per quelle esistenti con un messaggio chiaro (“chi investe deve avere la certezza di avere il tempo per rientrare dagli investimenti effettuati per migliorare e potenziare la struttura ed il servizio offerto ai clienti. Bruxelles deve essere chiara nel confronti delle imprese”) nel Metapontino (come sulla costa di Maratea) chi fa impresa balneare vive di incertezze e di poca chiarezza. Il rischio – commenta il C.S. Thalia – è il congelamento un settore troppo importante per la nostra economia determinante per la nostra proposta turistica nazionale ed internazionale. Lo stabilimento balneare – ricorda Arturo Giglio del C.S. Thalia – è un ‘prodotto tipico’ del nostro Paese, lo possiamo annoverare – a pieno titolo – nella cultura e nella tradizione italiana grazie ad una serie di molteplici proposte diversificate studiate per soddisfare tutti i bisogni della collettività, anche sulla base delle differenti disponibilità economiche: dalle spiagge di lusso a quelle più familiari e popolari, fino alle spiagge libere attrezzate, su tutte, però, siamo in grado di garantire il migliore standard di sicurezza al mondo.
In Italia l’economia balneare – secondo i dati del S.I.B. Sindacato Italiano Balneari aderente a F.I.P.E./Confcommercio che associa circa 10.000 imprese balneari – conta 87mila imprese, 418mila occupati, consumi per 24 mld di euro ed un valore aggiunto di 14 mld di euro. 28.000 sono le concessioni demaniali, circa due terzi quelle destinate ad uso turistico-ricreativo, 100.000 gli occupati diretti di questo settore. A causa dell’incertezza normativa gli investimenti da diversi anni sono bloccati, (stimiamo circa 3 mld di euro quelli accantonati negli ultimi 10 anni). Le presenze in spiaggia dei nostri connazionali, poi, in 6 anni sono crollate del 41%: dai 241.759.000 del 2008 ai 140.612.000 dello scorso anno.
Ma il mare si conferma la prima destinazione turistica italiana con il 30% delle presenze complessive ed un trend in costante crescita per il turismo straniero (+13% dal 2008).
Ma come reagire alla crisi ? Ombrellone e lettino – dicono Paolo e Alessandra Fuina del DomPablo – rappresentano un prodotto non più sufficiente, che ha un appeal limitato e non basta tenere fermi e bassi i prezzi. Bisogna offrire cose nuove, attrazioni: l’aperitivo al tramonto, la musica dal vivo, attivita’ fisica, prelibatezze gastronomiche, proposte di itinerari turistici per chi soggiorna per periodi più o meno lunghi.
Per il Thalia, diversi i punti di forza dell’offerta balneare, in quest’angolo di Paradiso di Metaponto, a cominciare dalla professionalità e dalla cordialità degli operatori, elementi distintivi del modello italiano, seguono: pulizia del litorale, offerta di ombrelloni, lettini, sicurezza in acqua e primo soccorso, tranquillità e privacy, ottima ristorazione mediterranea, presenza di docce e servizi igienici, tutti aspetti su cui si riscontra un elevato livello di soddisfazione del cliente.