A pochi giorni dalla presentazione da parte del premier Renzi a Milano del decreto già firmato che finalmente stabilisce l’etichettatura del latte e dei suoi derivati, Coldiretti Basilicata ha incontrato gli allevatori della Val d’Agri, per illustrare nel dettaglio sia i contenuti del decreto, ma soprattutto il percorso fatto negli anni per arrivare a questo importantissimo risultato, che dà certezze sia ai consumatori di ciò che bevono, che agli allevatori che si vedranno riconosciuto finalmente il giusto riconoscimento dell’origine della materia prima dei prodotti lattiero caseari.
Con la nuova legislazione il consumatore potra’ leggere non solo il luogo del confezionamento ma, cosa molto importante, il luogo di mungitura e, nel caso di prodotti derivati, anche il luogo di trasformazione. “E’ una grande conquista – ha spiegato il direttore Francesco Manzari – se si pensa che un anno fa circa abbiamo rischiato l’effetto contrario, ovvero quello di commercializzare formaggi con il latte in polvere. E’ una vittoria che vale doppio, in quanto abbiamo sia evitato che i nostri formaggi vengano trasformati con derivati del latte e in piu’ abbiamo creato la distintivita’ dei nostri prodotti, in un momento in cui il mercato non ripaga gli sforzi degli allevatori”. Durante l’incontro è stato ampiamente spiegato che se vengono usati prodotti non esclusivamente italiani, dicitura deve essere di Paese UE o nei casi peggiori di mungitura effettuata in Paesi non UE. Il presidente regionale Piergiorgio Quarto ha evidenziato quanto l’azione di Coldiretti “sia stata efficace nei confronti del Ministro Martina, portando all’attenzione dello stesso la necessità della valorizzazione del ‘made in Italy’ in un settore tra i più controllati sotto l’aspetto della sicurezza alimentare e del benessere animale, a differenza di altre nazioni, che spesso danno il fianco a prodotti di alimentazione animale esclusivamente di tipo industriale”. Durante l’incontro i dirigenti della Coldiretti hanno ricordato ai presenti che e’ stata presentata al governatore lucano Pittella la proposta di collaborazione con l’Istituto Zooprofilattico di Puglia e Basilicata affinche’ lo stesso, dopo i dannosi effetti prodotti dall’inchiesta sul petrolio, tramite opportune certificazioni, dimostri la salubrità degli alimenti freschi attraverso un apposito attestato rilasciato attraverso indagini di laboratorio.
Giu 07