Dopo il duro intervento dell’ex assessore regionale Michele Ottati che spara a zero sulle scelte del Dipartimento Agricoltura della Regione Basilicata nell’intervista riportata da Basilica24.it arriva la replica di Confagricoltura. Di seguito l’intervista di Ottati e la nota di Confagricoltura.
Ottati, ex assessore regionale: “La Giunta Regionale continua a mentire sapendo di mentire”.
In occasione della pubblicazione prossima dei 7 bandi nel settore agricolo e di quelli in atto pubblicati precedentemente, desidero fare chiarezza sulla politica di spreco di 680 milioni di euro (2014 -2020) in agricoltura portata avanti dalla giunta regionale, in particolare dall’assessore Braia e le sue pecorelle lucane Coldiretti, Cia, e Confagricoltura.
Si è deciso di buttare dalla finestra, con questi sette, bandi 107 milioni di euro per fare le filiere produttive: di lavorazione, di trasformazione, soldi per i giovani in agricoltura e per le macchine agricole. In tutta questa messa in scena dell’assessore non vi è mai un rispetto dei regolamenti comunitari dell’accordo di partenariato Italia – Commissione, della dichiarazione Cork 2.0 di settembre 2016.
I regolamenti comunitari 1305 e 1308/2013 prevedono che le filiere nel campo agricolo si debbano basare sulle organizzazioni di produttori (Op), oggi in Basilicata nessuna Op e’ stata riconosciuta in conformità con i regolamenti comunitari, la stessa cosa dicasi per i partenariati europei per l’innovazione (Pei)senza la creazione preventiva di gruppi operativi (Go). In Basilicata non esiste oggi alcun gruppo operativo.
In pratica la Giunta Regionale preferisce distribuire soldi a pioggia e a modi di clientelismo per gli elettori dei partiti della maggioranza.
Quale lezione hanno tratto il presidente, l’assessore ed i dirigenti competenti ed indipendenti (si fa per dire) sull’esperienza delle filiere settoriali e regionali della programmazione 2017 – 2019? Che io sappia sono state un vero fiasco, cosi come i Gal, il premio primo insediamento con 12 milioni di euro mai recuperati, la promozione dei prodotti di nicchia talmente di nicchia che non sono sul mercato, addirittura stanno perdendo il riconoscimento Dop ed Igp europei.
Nonostante tutto si vuole ripetere il fiasco del 2007 – 2013, continuando a non creare nessun investimento che produca posti di lavoro in agricoltura e sul settore agro-alimentare.
Sarebbe opportuno conoscere il numero dei nuovi posti di lavoro creati con i 640 milioni di euro del 2007 – 2013.
Cosa dire dei vari castelli chiusi, di 30 frantoi non funzionanti, di un villaggio turistico abbandonato, di piattaforme logistiche ortofrutticole mai utilizzate, di caseifici chiusi, di aziende agricole chiuse per colpa del petrolio.
Soldi pubblici europei buttati.
Mai nessuna valutazione, né controllo.
Come si può fare filiera agro-alimentare se il tasso di aggregazione in agricoltura in Basilicata è del 3% ?
Come si fa filiera agricola se gli impianti Eni e Total hanno provocato un danno ecologico con conseguenze disastrose per l’agricoltura lucana?
Bisogna evitare che questa giunta regionale continui a mentire sapendo di mentire al popolo lucano in materia agricola,ambientale,di acqua e siccità senza parlare degli altri settori economici.
L’assessore all’Agricoltura deve leggersi i regolamenti comunitari, studiarseli e chiedere ai dirigenti del suo dipartimento di applicarli.
La politica agricola comune richiede da parte dei politici lucani, da parte delle organizzazioni professionali agricole, da parte dell’Alsia, dell’Arpa,del Consorzio di bonifica, dei Gal, più capacità più competenze, più trasparenza, più obiettività, più meritocrazia, più efficienza ed efficacia.
Di fronte alla carenza dei presupposti per creare sviluppo ed in presenza di questo andazzo clientelare c’e’ soltanto da vergognarsi di questa “classe dirigente”.
Michele Ottati, già assessore alle politiche agricole della Regione Basilicata (2013-2015), già alto funzionario Commissione Europea
Confagricoltura Basilicata: il fù assessore Ottati non faccia piazzate utilizzando l’agricoltura lucana.
Chiacchiere ha fatto e chiacchiere fa il già Assessore all’agricoltura Ottati. Sicuramente ne il Presidente Pittella ne la Giunta e l’Assessore Braia hanno bisogno di essere difesi da Confagricoltura ma, al fu assessore Ottati vogliamo ricordare che, nel suo periodo di gestione dell’assessorato, vari sono stati gli argomenti che come Confagricoltura gli abbiamo posto ma, nostro malgrado, non hanno visto risposta: sharka, xylella, cinghiali, promozione del territorio, ecc. ecc.
Ma, il già assessore Ottati, invece di parlare dei problemi che ora attanagliano le imprese agricole lucane e non solo, pensa a sostenere teorie e teoremi che non propongono nessuna soluzione o proposta.
Vogliamo ricordare che, queste “pecorelle” sono componenti del tavolo istituzionale definito “Tavolo Verde” ma, al professore Ottati questo sfugge visto che, a memoria, non è stato mai da lui convocato. Ma vogliamo inoltre ricordare che il disimpegno della vecchia programmazione si è concretizzato nel periodo di sua reggenza. Inoltre, il Psr corrente è frutto anche del lavoro dell’Ottati Assessore. I pilastri della programmazione viene da Bruxelles e la regione segue le indicazioni e le linee guida dove ha dei limiti di movimento. Ci meravigliano da Ottati queste affermazioni. Da un tecnico ci aspettavamo osservazioni e proposte e non slogan politici.
Inoltre, sempre il fu Assessore Ottati, che dovrebbe conoscere il territorio non fosse altro per quello che è stato il suo mandato, non dica falsità sulle OP lucane che esistono e sicuramente non grazie a lui ma grazie alla volontà e alla tenacia degli agricoltori lucani: la riconosciuta OP società cooperativa Vulture Alto Bradano costituita esclusivamente da imprenditori cerealicoli che producono bio e convenzionale, così come le Op dell’ortofrutta che sono nella storia dell’agricoltura lucana.
Petrolio? Inquinamento? Confagricoltura e le altre Organizzazioni sono al fianco degli agricoltori per promuovere l’eccellenza dell’agricoltura lucana, ma forse Ottati non sa di cosa si parla.
Sulle filiere della vecchia programmazione poi….abbiamo segnalato, appena il fu assessore Ottati del fallimento di alcune filiere – in particolare quella lattiero casearia – ma non vi fu risposta.
La Basilicata e la sua agricoltura va vissuta giorno per giorno così come fanno le nostre Aziende agricole e non facendo le lezioncine figlie di visite della domenica.
Piuttosto di lanciare accuse o provocazioni, il fu Assessore Ottati, dall’alto della sua saggezza, provasse ad affrontare argomenti che attanagliano l’agricoltura lucana: crisi di mercato, siccità e cambiamenti climatici.
Il popolo lucano non può accettare le piazzate da chi forse guarda la scadenza elettorale come un obiettivo.