Ex magazzini Auchan San Nicola di Melfi, Filt Cgil e Uil Trasporti: “Situazione drammatica, Conad abbandona il sito lucano, 130 lavoratori senza occupazione, chiesto tavolo urgente al Mise”. Di seguito la nota integrale.
Si è tenuto nella giornata di ieri l’incontro fra sindacati e assessore regionale alle Attività produttive in merito alla spinosa questione magazzini ex Auchan di San Nicola di Melfi che vede coinvolti circa 130 lavoratori. La questione ha raggiunto un punto drammatico dopo la comunicazione da parte di Margherita che al 31 dicembre si scioglie la società e da parte di Conad che non è interessata al magazzino di San Nicola.
In tutti questi mesi di interlocuzione fra sindacati, Regione e Margherita abbiamo raggiunto il triste epilogo. Dei circa 6500 lavoratori fra rete di vendita e logistica, nella transizione da Auchan a Conad e altri marchi, a rimanere fuori sono circa 400 lavoratori della logistica, di cui 130 di San Nicola di Melfi. È chiaro che paghiamo la debolezza politica e territoriale della nostra regione. Non vi sono ragioni plausibili perché la logistica di San Nicola di Melfi debba restare fuori visto che dispone di una struttura tecnologicamente all’avanguardia e 130 lavoratori professionalizzati, oltre a una allocazione strategica infrastrutturale.
A nulla sono serviti i solleciti più volte avanzati dal sindacato al Mise e al sottosegretario Mirella Liuzzi. Nell’unica riunione che si è tenuta al Ministero dello Sviluppo economico la questione è stata rispedita al mittente, chiedendo all’assessorato alle Attività produttive di trovare altri player, strada rilevatasi impraticabile.
Pertanto, di concerto con l’assessorato alle Attività produttive, abbiamo chiesto un tavolo urgente al Mise perché il tempo ormai sta per scadere e 130 famiglie rischiano di restare in mezzo a una strada. Bisogna sensibilizzare Conad e capire se lo slogan sbandierato in questi anni “Persone oltre le cose” vale anche per la Basilicata oppure se la regione che garantisce il 10% dell’energia nazionale viene considerata solo una terra di conquista e di sfruttamento.
I lavoratori sono pronti a ogni forma di mobilitazione nell’aria industriale di Melfi a salvaguardia del proprio diritto al lavoro in un territorio che, con la perdita di 130 posti di lavoro, costringerebbe intere famiglie ad emigrare alla ricerca di un futuro migliore, mettendo ulteriormente in ginocchio l’economia locale già duramente provata.