Sulla vicenda Exos l’assessore alle Attività Produttive della Regione Basilicata, Francesco Cupparo, ha rilasciato oggi la seguente dichiarazione:
“Voglio iniziare chiedendo scusa alla società Exos che, certamente a sua insaputa, viene coinvolta in una guerriglia locale avviata quasi certamente da esponenti politici e associativi che cercano, con questo artificio, di far dimenticare ai lucani i 10 milioni di euro spesi in tre anni per trasferire sviluppo tecnologico alle nostre aziende che non hanno mai visto chi doveva trasmetterglielo.
Sulla vicenda Exos sono costretto ad intervenire, dopo la secca smentita diffusa dal Dipartimento, perché la campagna scatenata, da iscrivere a pieno titolo nelle fake news che circolano su troppe questioni della vita economica, sociale del nostro Paese ha assunto aspetti intollerabili. Mi rammarica registrare che ad alimentare questa campagna siano un ex presidente di giunta ed un ex assessore che anche dall’opposizione dovrebbero manifestare, prima di tutto, il senso di responsabilità ed attaccamento istituzionale senza falsificare i fatti.
Ho ricostruito, attraverso gli Uffici del Dipartimento, tutta la vicenda con la documentazione che metto a disposizione dei giornalisti. Al Protocollo del Dipartimento Attività Produttive risulta solo una lettera (16 ottobre 2018) della società Exos Aerospace System & Technologies con allegata una semplice tabella excel di tre righe che riporta un investimento di importo di gran lunga inferiore a quanto scritto, senza nemmeno una relazione, un progetto, un business plan, documenti minimi indispensabili, come pure dovrebbero sapere Pittella e Cifarelli, per avviare la procedura di Accordo di Sviluppo / Programma. Tra l’Altro agli Uffici di Invitalia e Mise non risulta alcun accordo di programma o di innovazione in corso con Exos e Regione Piemonte.
Proseguendo, il 20 ottobre 2020, la segreteria dell’assessore ha ricevuto il Dr. Caprioli, che ha illustrato il progetto di Contratto di sviluppo di Exos presentato a Invitalia nell’agosto 2019 e la risposta del successivo settembre 2019 con la quale Invitalia stessa comunicava ad Exos di sospendere l’attività istruttoria della domanda per insufficienza delle risorse disponibili e, quindi, non si è mai proceduto, da parte di Invitalia, al coinvolgimento della Regione perché cofinanziasse l’iniziativa.
Il Cifarelli, che riferisce su La Nuova di oggi, di aver firmato una lettera di intenti il 6 novembre 2018 con i rappresentanti della società estera, peraltro mai protocollata, non può non sapere che, di lettere d’intenti firmate dall’allora assessore Cifarelli, alla vigilia delle elezioni amministrative regionali, ne abbiamo recuperate diverse contenenti soltanto impegni propagandistici ma mai finanziari. Voglio ricordare che l’ex assessore Cifarelli, come si fa ad ogni passaggio di amministrazione, non ha mai fatto al sottoscritto subentrante un passaggio di consegne che, se fosse avvenuto, probabilmente si sarebbe ricordato di consegnarmi le innumerevoli lettere d’intenti, senza finanziamenti, che aveva elargito a destra e a manca.
Tanto è vero che comunque nessun contratto di Sviluppo è stato portato a casa da Cifarelli durante il suo periodo di Assessorato. Evidentemente è il caso di spiegare come funziona la procedura. Fino alle modifiche dell’ultimo Decreto sui Contratti di Sviluppo pubblicato sulla Gazzetta Ufficiale, pochi giorni fa, il 17/02/2021, Il decreto Mise 9/12/2014 che disciplina i finanziamenti dei Contratti di Sviluppo prevedeva, espressamente, che fossero le imprese a presentare domanda ad Invitalia di richiesta di attivazione di procedura per l’Accordo di Sviluppo/Programma per richiedere il coinvolgimento della Regione in cui si ubicava l’investimento. Fino ad oggi, se non veniva richiesta l’attivazione dell’Accordo, non poteva essere coinvolta la Regione nella procedura negoziata con MISE e Invitalia.
Questo dimostra che le lettere di intenti in mancanza di richiesta ad Invitalia da parte di imprese, non sono servite a nulla se non in termini di “semina elettorale” ed oggi per avvelenare, irresponsabilmente, la società lucana, già di per sé provata dalla crisi economica e pandemica, con falsità, Non è un caso che le lettere di intenti a firma Cifarelli, ripeto in fase preelettorale, non abbiano dato alcun risultato mentre da quando mi sono insediato al Dipartimento ho istruito ed approvato tre Contratti di Sviluppo sottoscritti in sede Mise per circa 300 milioni di euro di investimenti in Basilicata a favore di ex Fca, Ferrero, Russit-Terme di Latronico, (a proposito di Russit voglio solo ricordare che nel 2014 il neo presidente Pittella in pompa magna illustro tale progetto a noi Sindaci dell’area e poi è rimasto lettera morta per i successivi sei anni fino a quando io, da assessore regionale, l’ho ripreso dai tiretti e l’ho portato a conclusione, testimone il Sindaco De Maria).
Si tratta di Contratti accompagnati da faldoni di documenti con progetti e piani industriali dettagliati e non certo di lettere di intenti. Credo che adesso i lucani siano in grado di capire perché il comportamento della precedente Giunta Pittella non abbia prodotto un solo posto di lavoro.
Lo stesso dicasi per il cosiddetto progetto di sviluppo destinato a Galdo di Lauria da parte, come sostengono Pittella e Cifarelli, di Experta srl di Giovanni Papaleo. Anche per questo non si rileva traccia negli uffici dipartimentali, né al protocollo generale del dipartimento.
Voglio pensare che tale progetto sia quello illustrato alla mia presenza, quando ho partecipato nella sala consiliare del Comune di Lauria col sindaco Lamboglia e l’ex Presidente Pittella, lo scorso 16 ottobre, all’incontro con tre imprese (EVRA, Motocicli Italiani e Instillo group), le quali hanno presentato l’idea di un contratto di sviluppo su Galdo (non un progetto già definito come è facile capire dalla mission delle aziende presenti). Io diedi tutto il mio assenso affinché si procedesse lungo quella strada e si rimase con l’intesa di un contatto col Dipartimento da parte del Dr Zoccali, da esse imprese incaricato, per definire la procedura di presentazione dell’investimento; stiamo ancora aspettando che ciò avvenga, dopo che un primo richiesto incontro non è stato possibile tenerlo per impegni degli uffici dipartimentali.
Alimentare perciò una campagna che – oltre al solito quotidiano regionale sempre pronto a fare da megafono, pregiudizialmente, a qualsiasi polemica contro di me e la Giunta Bardi e, a differenza degli altri organi di informazione, senza sentire l’obbligo deontologico di chiedere informazioni e precisazioni – è stata trasferita sui social sino a raggiungere toni da linciaggio personale non è certo un modo di fare politica ed opposizione. E’ questo un comportamento che rasenta persino il ridicolo quando si scantona in demagogiche affermazioni come quella di “pensare alle poltrone” da parte di chi farebbe bene a tacere per quanto è accaduto negli ultimi anni in Basilicata sia in termini di risorse finanziarie perse, che di mancato sviluppo. E’ strano constatare che Pittella e Cifarelli ricordino solo ora, subito dopo l’approvazione della legge istitutiva di Api-Bas, di questa vicenda e abbiano dimenticato i 40 milioni circa da recuperare per le royalties 2015 mai richieste e i circa 15 milioni di euro finalizzati allo sviluppo industriale della Valbasento (economie delibera Cipe 120/99) fermi dal 2015. Rispediamo al mittente l’invito: si mettano da parte per manifesta incapacità di fare opposizione o almeno, per pudore, tacciano.
Infine ribadisco la mia disponibilità ad interloquire con i dirigenti della Exos per costruire, di intesa con gli Uffici del nostro Dipartimento, di Invitalia e del Mise, il percorso più efficace per fare chiarezza sulla intera vicenda”.