Buone notizie per l’agroalimentare in Italia. Secondo dati Istat si regista una tendenza positiva anche soprattutto grazie all’export. I dati segnano una crescita a due cifre per quanto riguarda alcuni mercati europei. Nel trimestre giugno-agosto 2020 rispetto al precedente, le esportazioni registrano un aumento del 26,2%. A questo risultato contribuisce per oltre la metà il forte incremento delle vendite di beni strumentali verso entrambi i principali mercati di sbocco, Ue ed extra Ue. La ricerca rileva che l’export di agroalimentare italiano nei primi sei mesi del 2020 è stato pari a oltre 22 miliardi di euro. Di questi, ben 13,7 miliardi riguardavano le esportazioni di prodotti alimentari. Ben un incremento del +5,4% in un anno.
“Momenti importanti per il Made in Italy, per questa ragione – commenta Giovanni Baldantoni, presidente Palazzo Italia Bucarest – a sostegno della crescita dell’export dei prodotti alimentari Italiani, siamo a fianco dei produttori, delle piccole e medie imprese specie del Sud con una vasta gamma di servizi e consulenza”.
La strategia sviluppata attraverso la piattaforma alimentare “Marketing Italian Food” che, non a caso, ha scelto nel logo la dizione “top quality”, passa da tre fasi: il profilo del consumatore nella fase di coronavirus, il metodo di distribuzione e commercializzazione sui mercati, la promozione professionale di ricette di piatti tradizionali delle regioni italiane, tra cui la Basilicata. Durante il locdwon prima e la fase successiva dopo si è registrato un incremento di vendita soprattutto di pasta italiana.”Puntiamo a colmare la falla di conoscenza e di promozione dei prodotti alimentari made in Italy all’estero che si traduce in un deficit di comprensione per i consumatori e in una conseguente difficoltà di posizionamento per i produttori a vantaggio degli altri competitor europei ed extra Ue. Per questo – continua – prima di tutto ci poniamo l’obiettivo di presidiare l’estero con una piattaforma alimentare con un piano di lavoro che si è prefissato di identificare i fattori che influenzeranno in misura determinante il futuro dei generi alimentari nei mercati dell’Europa dell’Est, della Germania, in particolare. Primo su tutti la sensibilità al tema della sostenibilità ovvero la crescente incidenza che criteri sociali e considerazioni di tipo ambientale e salutistico avranno sulla scelta dei prodotti. In secondo luogo, la crescita della richiesta di prodotti regionali; un trend già presente in Germania (e non solo) e che sarà il filo conduttore della spesa dei consumatori alla ricerca di qualità nelle tradizioni locali. Infine, la presenza sempre più evidente sugli scaffali di piatti pronti che faranno sì che i consumatori possano mantenere le loro abitudini alimentari tradizionali pur dedicando meno tempo alla preparazione e alla cottura dei cibi.
Ad affiancare il lavoro di Palazzo Italia c’è la delegazione della Fic Romania-Moldava, presieduta da Enza Barbaro. Una collaborazione preziosissima perchè l’equazione Italia = buona tavola non può ancora essere data per scontata in molte parti del mondo. Insieme a Global Shool prosegue il programma a sostegno della cucina Mediterranea , vista come un programma di educazione alimentare.
E’ questo il contributo degli italiani (e dei lucani) all’estero alla fase segnata dall’emergenza sanitaria rilanciando in particolare la vendita dei prodotti alimentari come stiamo facendo da Bucarest nei mercati dei Paesi Balcanici attraverso la piattaforma di vendite web Marketing Italian food.