L’area balcanica offre enormi possibilità per l’agroindustria meridionale ed italiana, sia dal punto di vista di produzione e di delocalizzazione, sia dal punto di vista commerciale visto che parliamo di mercati di 140 milioni di consumatori.Da queste premesse a Palazzo Italia Bucarest si è tenuto un incontro di lavoro per definire il programma di iniziative di intesa con la Fondazione Italiani in Europa, presieduta da Giuseppe Arnone,a sostegno del Made in Italy, dell’agroalimentare e del biologico.
Dopo il record storico per il Made in Italy alimentare all’estero con una crescita del +10,9% nei primi sei mesi del 2017 rispetto allo stesso periodo dello scorso anno, l’export italianonei Balcani nel settore agroalimentare è arrivato a 844 milioni di euro con un +15% nel giro di un paio di anni.
”I Paesi compratori più forti – ha sottolineato Giovanni Baldantoni – sono la Romania, con 190 milioni di euro, e la Croazia, con 150. Tra i prodotti italiani più apprezzati nei Balcani spicca il vino, che arriva a 20 milioni di euro di valore dell’export. In aumento anche gli investimenti diretti italiani nei paesi balcanici. Abbiamo già esempi di successo di imprese italiane che sanno investendo nel settore dell’agricoltura anche in Serbia, ma siamo convinti di aver di più da offrire e una maggiore collaborazione non potrà che fare bene alle imprese di tutti i paesi dell’area. Una parte del territorio italiano, ovvero quella delle regioni del Sud Italia, sta crescendo in maniera decisa nel settore della produzione vinicola e l’iniziativa avviene in un momento che va a coincidere con gli sforzi dell’Italia a sostegno delle sue esportazioni nell’agrobusiness. Le esportazioni di vino ammontano a 37 miliardi di euro e l’obiettivo è quello di raggiungere i 50 miliardi entro il 2020.
Tra le motivazioni degli ottimi rapporti tra Italia e Romania – sottolinea Baldantoni – ci sono gli aiuti sociali ad opera di associazioni Italiane, religiose e non, radicate in Romania, le associazioni come la nostra di emigrati che è punto di riferimento di imprese, oltre alla formazione, il trasferimento di know-how, le buone prassi, mille e mille motivi come le attivita’ di Palazzo Italia, impegnato nel sostegno all’internazionalizzazione di aziende Italiane, nel sostegno per progetti commerciali e produttivi. Operiamo con la creatività tipica dei lucani e meridionali – continua – in un Paese che garantisce un fisco favorevole alle imprese e un clima positivo per l’imprenditoria. Il nostro è un lavoro attraverso la rete di Palazzo Italia Bucarest esteso nei Balcani aprendo uffici di delegazione in Ungheria, Serbia, Bulgaria, Moldavia (oltre che una missione in Germania) che merita senz’altro maggiore attenzione e sostegno istituzionale da parte della Regione, delle associazioni e delle imprese lucane proiettate sui mercati esteri. Palazzo Italia a Bucarest di fatto in pochi anni è diventato un brand a sostegno dell’italianità “originale”.
Per il prof. Arnone, presidente Fondazione Italiani in Europa, le eccellenze italiane sono soprattutto quelle alimentari che non a caso hanno forti richieste nei mercati europei. Noi le valorizziamo, promuoviamo e facilitiamo la commercializzazionedelle imprese specie del Sud fornendo assistenza e consulenza adeguate con la passione di imprenditori meridionali.
Set 09