Falsa partenza riapertura scuole, Filt Cgil Basilicata: presidente provincia di Potenza Giordano si dimentica di comunicarlo a Cotrab. Di seguito la nota integrale.
Falsa partenza per la riapertura delle scuole in provincia di Potenza, dove sembrerebbe che nel primo giorno di scuola non tutte le corse relative al servizio scolastico affidate al gestore cotrab siano state garantite . Pare infatti che la provincia di Potenza abbia comunicato in ritardo la riprese di tale servizio. La Provincia di Potenza, guidata dal sindaco Giordano, probabilmente presa dalle questioni interne del suo comune che stanno riempiendo le pagine dei giornali locali, ignora che tale servizio e’ spesso effettuato da personale in par time orizzontale , e che il personale in tale periodo non è prontamente disponibile anche per motivi burocratici, ma deve essere avvisato con congruo anticipo. Una delle tante anomalie di questo affidamento che ci auguriamo venga presto affrontato nel nuovo osservatorio che verrà nominato a breve come previsto dalla legge regionale 22/98. Bisogna puntare sulla tipologia del trasporto scolastico che è il servizio maggiormente utilizzato dagli utenti lucani. La notizia della diminuzione di 1800 studenti in meno in Basilicata deve essere presa nella dovuta considerazione anche in questo comparto per il futuro del nuovo piano di esercizio, perché lo spopolamento porterà inevitabilmente all’accorpamento di sedi scolastiche che finiranno per spingere gli studenti a frequentare i centri più grandi come Potenza e Matera. Questo porrà sempre più il problema del congestionamento del traffico nelle città soprattutto nelle ore di punta, per questo bisogna lavorare fin da subito ad una soluzione intermodale che consenta alla città di avere una viabilità più snella e fluida e meglio collegata alla rete dei trasporti regionale. La legge Calderoli sull’autonomia differenziata finirà per penalizzare non solo sanità e scuola, ma soprattutto i trasporti, già duramente colpito dalla riforma del titolo V della costituzione che ha creato delle piccole patrie dove, non essendo il fondo nazionale della mobilità sufficiente a coprire tutti i servizi, le regioni più ricche offriranno una parte cospicua del proprio bilancio per integrare tali servizi, e le regioni più povere si limiteranno a garantire i cosiddetti servizi minimi. Le ripercussioni si avranno anche nell’ applicazione dei contratti di secondo livello per gli addetti al servizio, creando di fatto già una sorta di gabbia salariale fra regioni ricche e regioni povere, che sta portando ad una nuova emigrazione di autisti verso il nord dove per la mancanza di addetti le aziende pagano meglio e offrono condizioni di lavoro migliore. Su questo deve intervenire la politica nazionale ma soprattutto il fondo della mobilità applicando le norme e i trasferimenti previsti per le regioni a domande debole come previsto dal d.leg 50 del 2017. Il futuro del trasporto in Basilicata si decide ora e dobbiamo farci trovare pronto per garantire nel prossimo decennio un trasporto efficace ed efficienza che risponda bene alle esigenze reali dei lucani.