COLDIRETTI: ANCHE I SINDACI COMBATTANO IL FALSO MADE IN ITALY
Inviata una lettera ai sindaci di tutti i Comuni lucani per invitarli a deliberare a sostegno del vero “Made in Italy”.
60 Miliardi di euro ogni anno: questa la cifra che l’italian sounding (vendita di prodotti con marchi che suonano italiano ma italiani non lo sono) ruba ogni anno all’economia nazionale. In un periodo in cui il governo chiede enormi sacrifici agli italiani per uscire dalla crisi, è ingiustificabile che la Simest S.p.a. (società finanziaria di sviluppo e promozione delle imprese italiane all´estero controllata dal Ministero dello sviluppo economico) investa denaro italiano per delocalizzare le produzioni e avallare l’agropirateria e la contraffazione del vero Made in Italy. Coldiretti ha già denunciato lo scandalo Lactitalia, (azienda a partecipazione statale che produce pecorino romano in Romania con latte rumeno) e la produzione e la vendita di prosciutto Parmacotto negli Stati Uniti. A pagare il danno maggiore di questo grave furto di immagine e di valore al Made in Italy, sono gli imprenditori agricoli che vedono sfumare i giusti guadagni per il lavoro profuso. Il mercato saturo, la concorrenza sleale e lo strapotere della GDO, infatti, costringono gli imprenditori agricoli a svendere il loro prodotto. Territorialità, distintività, qualità e sicurezza alimentare delle eccellenze produttive locali: queste sono le carte da giocare per il rilancio del settore primario e il superamento della crisi. Ne hanno dato dimostrazione anche nella nostra regione il successo degli oltre 50 punti vendita Campagna amica sparsi sul territorio e i mercati settimanali nelle principali città lucane, che in oltre un anno di attività hanno saputo guadagnarsi la fiducia e la fidelizzazione dei consumatori grazie al giusto connubio qualità-prezzo. Se il settore primario lucano è l’unico a far registrare in Regione un aumento di occupati pari al 6% e si registra un incremento dei soggiorni negli agriturismi Terranostra Basilicata, non si può negare che l’agricoltura della Basilicata può fare da volano alla ripresa dell’economia regionale. Bisogna crederci e sostenerla. Per questo motivo Coldiretti Basilicata ha chiesto a tutti i sindaci dei comuni della nostra regione di approvare una delibera salva Made in Italy. È un dovere che la nostra classe dirigente ha nei confronti di tutti i lucani. Gli imprenditori agricoli Campagna Amica, infatti, non sono solo produttori di materia prima, ma di cibo e, con impegno, costanza e tenacia fanno conoscere ed apprezzare in tutta Italia il ricco e gustoso paniere di prodotti tipici lucani, esportando nello stesso tempo anche territorio, tradizione e cultura.
“Salvare il Made in Italy e le tipicità produttive dalla contraffazione- ha affermato Piergiorgio Quarto, Presidente Coldiretti Basilicata- è un dovere per le istituzioni. Bisogna arginare il mancato reddito proveniente dalla contraffazione e dall’italian sounding, perchè c’è il serio rischio di continuare a perdere imprese agricole e rinnegare la nostra cultura, il nostro territorio e le nostre tradizioni. L’agricoltura lucana è una risorsa da sfruttare non da svendere al miglior offerente.”