La denuncia di Pasquale Faraco, presidente regionale della FID Basilicata Federazione Imprese Demaniali. «Nonostante le disposizioni statali sul differimento dei titoli al 31 dicembre 2033 delle concessioni balneari la Regione non ha provveduto al rilascio dei titoli.
Rimango allibito e senza parole, dopo oltre due anni di impegni e promesse prese dall’amministrazione regionale e dall’assessore al ramo Donatella Merra, e ricordo quando in un incontro nel 2020, tra assessori, consiglieri regionali e balneari, l’assessore Cupparo disse «Signori, io nella vita quando dico tre e tre, io se non era tre non ero qua, se so venuti un’intera giunta a dire non vi preoccupate» ed ad oggi addirittura si sono inventati con la scusa delle norme comunitarie (bolkstein) un escamotage, in primis abrogando l’articolo 28 della legge regionale che consentiva alle attuali concessionari demaniali di mantenere le strutture degli stabilimenti dove attualmente ubicati, montati per l’intero anno ed fino all’approvazione del piano dei lidi, poi in questo periodo con varie delibere e leggi regionali andando contro le prerogative della legge nazionale 145/2018 per l’estensione delle concessioni demaniali marittime al 2033, estensione di anni 15 a decorrere del 1 gennaio 2019, addirittura nell’ultima deliberazione regionale di questo agosto andando a modificare l’articolo 8 della legge regionale 2020, citando solo le strutture ricettive prospicienti al mare, così andando a favorire citate strutture in modo da poter ottenere una concessione di spiaggia, il tutto a nostro discapito!
«Non ci sono veramente parole per descrivere quanto sta succedendo in Basilicata sulle concessioni demaniali marittime: ad oggi gli operatori balneari lucani non hanno la possibilità di programmare investimenti né di accesso al credito».
«I Comuni delle regioni confinanti con la Basilicata, ma anche nell’intera penisola dell’italia hanno già recepito e applicato, da molto tempo, il rilascio dei titoli di differimento delle concessioni demaniali marittime al 31 dicembre 2033, come previsto dalla legge nazionale 145/2018 all’articolo 1 comma 682 e seguenti», sottolinea Faraco. «È il caso di Crotone, Cassano Ionio, Belvedere Marittimo, Scalea, Cirò Marina, Trebisacce, Rocca Imperiale, Castellaneta, Palagiano, Lizzano, Bari, Barletta, Capaccio-Paestum e molti altri». «Tutto ciò è inaccettabile», tuona il presidente di Fid Basilicata. «Dopo due stagioni turistiche contrassegnate dalle incertezze per l’emergenza da pandemia da covid-19, gli operatori balneari dovrebbero essere impegnati a programmare la prossima stagione balneare e alla manutenzione delle strutture e delle attrezzature, ma tale impegno ad oggi risulta insostenibile, a causa della presa di posizione dell’amministrazione della Regione Basilicata e dei dirigenti e funzionari dell’ufficio demanio marittimo regionale di Matera, che pregiudica le prossime stagioni balneari a vantaggio dei Comuni delle regioni confinanti con la Basilicata».
Ed rimango ancora più amareggiato e deluso, che nessuna istituzione abbia alzato l’occhio, solo nelle repubbliche anarchiche e nelle dittature, queste cose possono succedere, in una repubblica democratica le leggi in vigore si rispettano e vanno applicate, e poi quando inneggiate alla legalità andando a citare persone che hanno perso la vita per il rispetto della legalità e della leggi, rimango senza parole!!
Ago 26