Fca Melfi, si fermano di nuovo produzioni di 500X e Jeep Renegade, Fiom Cgil Basilicata: “Governo non lasci soli i lavoratori dell’automotive”. Di seguito la nota integrale.
Si è tenuto ieri l’incontro tra la FCA e le organizzazioni sindacali per l’esame congiunto degli ammortizzatori sociali da utilizzare fino al 30 giugno prossimo. I volumi attesi nel prossimo futuro sono tali da non consentire l’uso del contratto di solidarietà in essere prima della pandemia in quanto non assicurerebbe la copertura salariale a tutti i lavoratori quindi si utilizzerà cassa per emergenza covid fino al 17 giugno e CIGO per mercato dal 18 al 30 giugno prossimi.
Quindi le produzioni dei modelli 500x e RENEGADE, stante l’attuale
programmazione, si fermeranno dalle 6.00 dell’11 giugno fino alle 6 del 1
luglio. Una nota positiva arriva dall’intenzione di proseguire gli investimenti nello stabilimento lucano e di arrivare per la seconda metà di giugno al raddoppio degli addetti alla produzione di JEEP COMPASS che passerebbero dai circa 600 attuali a
circa 1200. Nelle criticità del momento, abbiamo chiesto ad FCA, di trovare soluzioni che possano garantire la rotazione delle lavoratrici e dei lavoratori per mitigare l’impatto economico degli ammortizzatori sociali e di porre maggiore attenzione alla gestione dei lavoratori fragili anche in funzione dei risultati dell’incontro nazionale richiesto unitariamente dalle organizzazioni sindacali sul tema.
Questo nuovo stop delle produzioni si inserisce nella cornice di una profonda crisi del settore a livello globale che mostra dei numeri impietosi; ad aprile stante le misure restrittive, in Italia si segna un meno 98% di vendite rispetto allo stesso periodo dell’anno precedente e in Europa si va dal meno 61% della Germania al meno 98% dell’Inghilterra. La FIOM già da tempo sta chiedendo ai governi che si succedono di attenzionare il settore automotive che già prima della pandemia era in una situazione di sofferenza per i ritardi accumulati rispetto alla transizione energetica, a maggior ragione ora in questa tempesta perfetta, che rischia di avere gravissime ripercussioni sul settore a partire dalle aziende della componentistica
fino ad arrivare agli addetti dei servizi di vendita ed assistenza, è inderogabile che il governo italiano metta in campo una strategia chiara tesa a sostenere la produzione negli stabilimenti italiani e, nel transitorio, ad assicurare il reddito delle lavoratrici e dei lavoratori tramite gli ammortizzatori sociali.