Michele Napoli, capogruppo Forza Italia Consiglio Regionale: Pensare a ricadute per imprese lucane dell’indotto.
“L’annuncio dell’introduzione di una linea marittima diretta fra il porto di Civitavecchia e quelli di Halifax, in Canada, e Baltimora, negli Stati Uniti, su iniziativa del gruppo armatoriale Grimaldi Napoli, per trasportare le auto prodotte nello stabilimento Fca di Melfi, quindi la Renegade, la prima Jeep costruita fuori dagli Usa e la 500X, è un ulteriore segnale positivo sul presente e sul futuro dello stabilimento lucano.
Siamo in presenza di ricadute importanti per l’indotto, e quindi per l’economia del Paese, che devono vedere anche le imprese lucane del comparto autotrasporto e servizi logistici beneficiare di questo effetto.
La Regione deve accompagnare questo processo, anche attraverso il rilancio dei siti industriali dismessi, il riposizionamento dei sistemi imprenditoriali locali, il sostegno agli investimenti, il rilancio dei distretti industriali, delle reti d’impresa, promuovendo la crescita e la riqualificazione delle aziende coinvolte negli indotti automotive.
Dunque un piano industriale sostenuto dal Programma Fesr 2014-2020: per dare risposta alle esigenze di riorganizzazione strutturale del sistema produttivo regionale, per realizzare un nuovo modello di sviluppo territoriale, per spingere le realtà produttive locali verso processi di riposizionamento competitivo, con azioni volte alla internazionalizzazione e alla innovazione.
Un impegno che deve favorire la sviluppo di sinergie con i centri di ricerca e in particolare con il Campus Tecnologico, che sta sorgendo a San Nicola di Melfi con finanziamenti al 50% di Regione e Gruppo Fca.
E’ qui che si farà la ricerca nel comparto dell’auto, ed è da qui che devono estendersi le collaborazioni con Unibas, con centri ed istituti specializzati ed aziende per fronteggiare al meglio la competizione estera e mondiale.
Non è un caso che, oggi, un’automobile su due viene assemblata in Asia, con la Cina diventata il più grande mercato mondiale di auto.
Senza sottovalutare che la Fiat Punto, secondo informazioni di stampa nazionale, potrebbe tornare a Torino, in quella fabbrica di Mirafiori dove il modello attuale (che all’epoca si chiamava Grande Punto) veniva già prodotto prima dello spostamento di tutte le linee a Melfi, le opportunità per le pmi lucane, e in generale per quelle italiane che si occupano di componentistica, sono inoltre legate all’ottimo risultato conquistato a gennaio dal mercato europeo con il Gruppo Fiat-Chrysler che ha fatto registrare, nel mese appena trascorso, un incremento del 5,8% ovvero ben 63.500 vetture distribuite nel vecchio continente. Analizzando il risultato dei singoli brand appartenenti al Gruppo FCA, è il marchio Jeep a guidare la crescita, con un incredibile rialzo del 164%.
Tra i singoli modelli, invece, troviamo nuovamente la Fiat 500 e la Panda, leader incontrastate del “segmento A”, con 14mila immatricolazioni in più per la 500 ed un incremento del 7% rispetto a gennaio 2014”.