“I dipendenti dell’Fca non hanno mai e poi mai esultato sulla grande disgrazia che colpì la casa automobilistica Volkswagen quando fù vergognosamente scoperta di produrre auto inquinanti: come gli Italiani non hanno detto niente su di loro, esigiamo che ci sia per tutti rispetto e siccome noi abbiamo rispettato loro, sarebbe buona educazione che loro ci rispettino”.
Dura è la presa di posizione della segretaria regionale dell’Ugl Basilicata metalmeccanici, su quanto si stà consumando in queste ore a discapito del Gruppo automobilistico Italiano.
“In sintonia con quanto dichiarato dal segretario generale dell’Ugl Metalmeccanici, Antonio Spera, anche noi lucani confidiamo che la vicenda delle accuse mosse dall’Epa a Fca-Chrysler si risolva nel migliore dei modi per le centinaia di migliaia di persone che lavorano per l’azienda, in particolare in Italia, dove abbiamo condiviso importanti risultati e piani industriali. Siamo convinti – prosegue la nota – che il gruppo abbia agito in buona fede e che i vertici sapranno dimostrare di non aver violato le norme sulle emissioni dei veicoli forti sostenitori. Inoltre, tutt’oggi non ci sono dispositivi illeciti dimostrati che ad ogni buon caso, sarebbero le autorità di omologazione di ogni Stato, e non i Tedeschi, a decidere se un dispositivo sia lecito oppure no. Ricordiamo – conclude la nota dell’Ugl Basilicata – che solo in Italia l’Fca soddisfa il fabbisogno di oltre 80.000 dipendenti di cui, circa 12.000 solo in Basilicata tra Fca Melfi e il suo indotto e per tanto, non accettiamo provocazioni e/o accuse infondate da altri”.