“L’avvio a breve nello stabilimento Fca di Melfi delle prime unità di pre-serie dei nuovi modelli coincide con l’appello dell’Anfia – i produttori di auto – al Governo che sta per nascere a salvare l’automotive con il blocco dell’Iva che altrimenti sarebbe un duro colpo sui nuovi acquisti e a definire misure di incentivi per favorire il rinnovamento del parco auto. Un appello che condividiamo perchè per garantire i posti di lavoro e la continuità a Melfi come in tutte le fabbriche Fca in Italia e in quelle dell’indotto non basta produrre modelli sempre più competitivi e che rispondano alle nuove esigenze di mercato, specie per la riduzione dei consumi, se poi si corre il rischio che le auto possano restare, invendute, nei piazzali degli stabilimenti”. A sostenerlo in una dichiarazione congiunta sono i segretari regionali della Uil Carmine Vaccaro e della Uilm Marco Lomio. “Intanto il mantenimento dei tempi previsti dal cronoprogramma per la produzione a Melfi dei nuovi modelli Jeep tra i più richiesti del mercato – aggiungono – è un elemento positivo che contribuisce a dare serenità ai lavoratori. Dopo un luglio sostanzialmente stabile il mercato dell’auto torna a perdere colpi in Italia segnando ad agosto una flessione del 3,11%. Ci conforta che la Jeep Compass prodotta a Melfi verrà esportata in tutta l’area EMEA e dovrebbe garantire un importante incremento dei livelli produttivi del sito lucano che ha iniziato a registrare notevoli difficoltà legate, soprattutto, all’impossibilità per Renegade e 500X di colmare le potenzialità produttive dello stabilimento. Per tutto questo scongiurare l’aumento dell’Iva, come evidenziano le case automobilistiche costruttrici, è essenziale per il settore ma da solo è insufficiente. Bisogna pensare a sostituire il parco auto italiano tra i più vecchi d’Europa anche attraverso una politica per la mobilità. E’ questo che ci aspettiamo dal nuovo Governo Conte. Dalla Giunta Regionale invece – dicono Vaccaro e Lomio – ci aspettiamo che si rilancino i progetti del distretto automotive e si definisca una strategia politica industriale a 360 gradi».