Università e Camera di Commercio della Basilicata studiano il modello emiliano della formazione universitaria a orientamento professionale. E Federmanager Basilicata promuove un nuovo patto tra Università e imprese, mettendo la managerialità al centro. Di seguito la nota integrale.
Un nuovo patto che rinforzi il dialogo tra mondo accademico e mondo produttivo e che metta al centro la managerialità, competenza che può aiutare le imprese ad accogliere le sfide che arriveranno nel post-pandemia: è quanto propone Federmanager Basilicata, che ha voluto organizzare un talk su questo tema, invitando un parterre d’eccezione composto da Nicola Lacetera, Professore di Management strategico all’Università di Toronto, Licia Cianfriglia, Vice Presidente nazionale CIDA (Rappresentanza sindacale per la dirigenza e le alte professionalità di tutti i settori socio-produttivi), Gianfranco Viesti Professore ordinario di Economia Applicata dell’Università di Bari, Giuseppe Romaniello, Direttore Generale Università degli Studi della Basilicata, Michele Somma, Presidente della Camera di commercio della Basilicata.
L’obiettivo era da un lato fare una comparazione tra diversi modelli organizzativi, e dall’altro guardare ad un caso di studio concreto e innovativo per comprendere quanto possa essere traslato al Sud ed in Basilicata. Al centro del talk è finita dunque la Fondazione per la Formazione Universitaria a orientamento professionale (FUP): un partenariato pubblico-privato che in Emilia Romagna connette mondo universitario e reti industriali del territorio per la progettazione, la promozione e la gestione delle nuove lauree ad orientamento professionale. Il racconto di Enrico Sangiorgi, Prorettore alla didattica dell’Università di Bologna e Marco Degli Esposti, Direttore Generale dello stesso ateneo, ha sollecitato sia l’Unibas che la Camera di Commercio ad avanzare un’idea che, in scala, potrebbe attecchire anche in Basilicata, replicando e contestualizzando un’esperienza di successo per rafforzare il dialogo con le imprese e favorire il placement in una regione dalle grandi percentuali di disoccupati e di Neet (chi non studia, non lavora e non è in formazione); un modello – ha sottolineato il Presidente Somma – che dovrebbe essere inquadrato nell’alveo più grande di una collaborazione estesa a tutto il Mezzogiorno, poiché i numeri della sola Basilicata non consentirebbero di soddisfare la domanda esistente.
“Investire sul capitale umano e sulla managerialità è fondamentale per poter fare la differenza, nel prossimo futuro”, ha sottolineato il presidente di Federmanager Basilicata, Luigi Prisco, che con il suo omologo pugliese ha aperto il talk evidenziando che la transizione verso Industria 4.0, il crescente processo di digitalizzazione, l’attenzione verso le energie green e la tutela ambientale richiedono competenze specialistiche crescenti. Rafforzare l’attenzione sulla formazione manageriale diventa dunque indispensabile.