“Chiediamo alle forze politiche della maggioranza un atto di responsabilità: varino il decreto Ristori 5 e solo dopo si apra la crisi di governo. Non entriamo nei delicati meccanismi politici, ma pretendiamo che chi ha l’onore di guidare il Paese si assuma l’onere di intervenire per garantire la sopravvivenza di migliaia di imprese che in assenza di aiuti sono destinate a chiudere. Se ciò non avverrà, o se il decreto Ristori, come i precedenti, sarà impostato senza tenere in considerazione le istanze delle categorie sarete naturalmente responsabili delle drammatiche conseguenze per migliaia di imprese e lavoratori”. E’ quanto scritto in una comunicazione destinata ai membri dell’esecutivo e ai leader della maggioranza inviata contemporaneamente dagli associati di Federmep, associazione che rappresenta imprese e liberi professionisti del settore matrimoni ed eventi privati e dai soci di numerose associazioni della filiera. La comunicazione – mail bombing -consiste nell’invio di enormi volumi di email ad indirizzi di posta elettronica,
“Negli ultimi dieci mesi gli operatori del nostro settore hanno registrato cali di fatturato che superano l’80%. Nelle ultime settimane – spiega la presidente di Federmep Serena Ranieri – il governo ci ha garantito che con il prossimo decreto Ristori il nostro settore avrebbe ricevuto aiuti adeguati. Oggi assistiamo preoccupati alle fibrillazioni nella maggioranza, che potrebbero far slittare i ristori. Prendano atto che il rinvio causerebbe la chiusura di migliaia di imprese del settore matrimoni ed eventi, ma non solo. Il nostro è un appello a tutte le forze politiche perché votino lo scostamento di bilancio e al Governo perché vari il decreto Ristori 5 raccogliendo le sollecitazioni che nei mesi hanno ricevuto. Dopo, solo dopo, aprano se vogliono la crisi”.
Il suicidio a Napoli di un noto fotografo che ha lasciato un biglietto per spiegare ai familiari il terribile gesto per l’impossibilità di far fronte ai debiti verso privati e verso lo Stato ha scosso profondamente gli operatori della “filiera eventi” sempre più preoccupati dello stato di disagio socio-economico tra gli addetti al settore.