Federsolidarietà Confcooperative commenta a margine di incontri che evidenziano alcune situazioni complesse.
In Basilicata oggi esiste una delicata situazione generale che può ascriversi a questioni ancora non chiuse come l’accreditamento di tutti i servizi di Welfare Socio Assistenziale ed educativo connessi con i piani sociali e l’accreditamento dei servizi SocioSanitari inclusa la salute mentale.
Esiste però un lavoro che le centrali cooperative, il terzo settore e l’istituzione regionale hanno fatto per ammodernare l’intero Welfare di Basilicata. Le questioni non ancor chiuse portano con se anche l’adeguamento delle tariffe e certamente le maggiori risorse economiche che dovranno essere messe a disposizione, ma è un passaggio connesso con il processo di accreditamento ed ancora in corso.
Sarebbe utile discutere su come portare a compimento processi anzidetti per dare la stabilità dei servizi alle nostre comunità e ammodernare le modalità gestionali. Già altre regioni lo hanno fatto innovando con sistemi di accreditamento, superando le stesse gare di appalto che mortificano il grande lavoro dei soci e lavoratori.
Soci e lavoratori impegnati nei servizi e che diventano “numeri” di passaggio in virtù di clausole sociali svilendo il grande ruolo che la cooperazione ha assunto in questi anni sostituendosi alla stessa pubblica amministrazione.
Oltre 3000 persone in Basilicata sono impegnate nei servizi di welfare e oggi occorre percorrere l’ultimo miglio concordando le azioni da perseguire. Non serve disseminare preoccupazione e strumentalizzare casi isolati di gestioni complesse sopratutto in un momento storico dove le emergenze sociali sono forse altre ad iniziare dalle gravi condizioni di povertà che esistono nel substrato sociale per giungere alla questione umanitaria di queste ore. Il Welfare rappresenta da sempre non solo strumento di coesione sociale ma di sviluppo locale e le risorse impegnate in questa direzione rappresentano un investimento duraturo nel tempo.
Dic 07