Tra i cantieri a rischio per il blocco delle grandi opere pubbliche c’è anche il collegamento stradale Murgia-Pollino strategico per vincere l’isolamento delle aree interne; ai ragazzi che oggi manifestano per il clima-l’ambiente un messaggio: recuperare il patrimonio edilizio esistente, che necessita di interventi radicali significa ridurre significativamente l’impatto sull’ambiente, a cominciare dalla centralità del risparmio energetico. Sono due delle “voci” che una folta delegazione della Feneal e della Uil di Basilicata, guidata dai rispettivi segretari regionali, ha portato oggi a Roma alla manifestazione nazionale degli edili di Cgil, Cisl, Uil.
“Condividiamo gli stessi obiettivi sostenuti dalla giovane Greta Thunberg e come UIL – ha detto Carmine Vaccaro – siamo, da sempre, impegnati a contribuire attivamente – con la nostra azione quotidiana di negoziazione e contrattazione – a «non nascondere la polvere sotto il tappeto aspettando che siano i giovani a ripulire».La UIL è da sempre impegnata per la promozione dello sviluppo sostenibile e l’efficienza energetica sulla base della scelta strategica di una giusta transizione e i valori congiunti di giustizia sociale e giustizia climatica.Di qui la necessità di mettere a sistema le politiche energetiche e di risparmio con i programmi che riguardano l’edilizia abitativa e quindi la produzione ed utilizzazione del legno, mettendo insieme dunque tutti gli “anelli” della stessa “catena”. Interessante in proposito è l’esperienza del Distretto produttivo dell’ edilizia sostenibile che si sta sperimentando ad opera della Regione Puglia. Una edilizia eco-compatibile, attenta al clima dei luoghi, rispettosa della storia e della tradizione di ogni territorio, può essere sintetizzata in pochi punti essenziali: recuperare modi di costruire “sostenibili” utilizzando materiali naturali, biocompatibili, e autoctoni per la tutela del paesaggio e dell’ identità dei luoghi. E con più occupazione diretta ed indotta. In edilizia – dice Vaccaro – c’è un mercato del lavoro fermo sulle problematiche di sempre, è quello che ci consegnano gli indicatori Istat riferiti al IV trimestre 2018. Il dato tendenziale mostra un’occupazione che, a distanza di un anno, è cresciuta di un modesto 0,4%, determinato dall’aumento delle lavoratrici e lavoratori a termine. Oltre al dato negativo della flessione dei contratti a tempo pieno ed indeterminato, siamo in presenza di una vistosa crescita del part-time soprattutto nella sua componente “involontaria” (+6,6%). Il Mezzogiorno continua ad essere l’area dove la disoccupazione vede coinvolte 19 persone ogni 100 e l’inattività ha raggiunto un tasso del 45,5% rispetto ad una media nazionale del 34,2%. Nel Sud la questione dell’inclusione delle donne nel mercato del lavoro è più marcata rispetto alle altre due macro aree. Tra scoraggiamento e motivi familiari collegati alla cura dei figli e anziani non autosufficienti, abbiamo un esercito di 4,2 milioni di persone, in maggioranza donne, e per loro, così come per coloro che sono alla ricerca di un lavoro, occorre mettere in atto politiche attive e misure che permettano una loro inclusione dignitosa nel mercato del lavoro. Qualora questo Governo rilanciasse i necessari investimenti pubblici infrastrutturali per le opere pubbliche d cu abbiamo bisogno e sociali, unitamente al rafforzamento già previsto sul tema delle politiche attive, a partire da un efficientamento degli attuali Centri per l’Impiego, probabilmente si riuscirebbero, come auspichiamo, ad avere effetti concreti sull’occupazione e sulla sua qualità.
Mar 15