“Purtroppo il cantiere di restauro dell’immobile di corso 18 Agosto a Potenza ex sede della Biblioteca Provinciale non è l’unico cantiere di opere pubbliche in Basilicata che ha accumulato più di 30 anni di ritardi. Ma la novità per accelerare i lavori pubblici, che i sindacati confederali dei lavoratori edili sollecitano da tempo, è la decisione della Conferenza unificata Stato-Regioni che nei giorni scorsi ha dato il via libera alla redazione dell’anagrafe delle opere pubbliche incompiute”. E’ quanto evidenzia il segretario regionale della Feneal-Uil Domenico Palma sottolineando che “gli obiettivi centrali sono quelli di affermare il principio di semplificazione amministrativa e razionalizzazione delle procedure tecnico-amministrative-burocratiche e di favorire l’interscambio di informazioni fra le amministrazioni appaltanti lavori pubblici. Con l’articolo 1 del provvedimento si definisce l’ “opera pubblica incompiuta” come ogni opera pubblica che risulta non completata a causa di: mancanza di fondi; cause tecniche; sopravvenute nuove norme tecniche o disposizioni di legge; fallimento, liquidazione coatta e concordato preventivo dell’impresa appaltatrice, risoluzione del contratto o recesso dal contratto; mancato interesse al completamento da parte del gestore. Entro il 31 marzo di ciascun anno, altra novità significativa, le stazioni appaltanti e gli enti aggiudicatori devono trasmettere al Ministero delle Infrastrutture ovvero alle Regioni tutte le informazioni necessarie a “sbrogliare” la matassa burocratica, quella matassa che, come riferisce uno studio dei Giovani di Confcommercio, nel nostro Paese ha provocato negli ultimi 18 mesi la chiusura di un’impresa al minuto.
Non si sottovaluti – aggiunge Palma – che la Basilicata ha il primato negativo tra tutte le regioni italiane per i tempi di attuazione degli interventi infrastrutturali con 5,8 anni necessari, in media, dal progetto dell’opera al taglio del nastro. E’ una maglia nera che ci assegna una fonte autorevole quale l’Uver (Unità di Verifica degli Investimenti Pubblici) del Dipartimento per lo Sviluppo e la Coesione Economica e che richiede più di qualche azione per accelerare il processo di sburocratizzazione della macchina tecnico-amministrativa della P.A. in Basilicata in materia di lavori pubblici. Nel rapporto 2011 dell’Uver – riferisce ancora il segretario Feneal-Uil – i 5,8 anni sono così calcolati: 2,7 anni per la progettazione, 0,6 anni per l’affidamento, 2,5 anni per l’esecuzione dei lavori. La graduatoria complessiva, ottenuta ponderando le tre graduatorie con i pesi medi di ciascuna fase rispetto alla durata totale, rivela che nel complesso Basilicata e Sicilia sono le regioni che manifestano le maggiori criticità con riferimento ai tempi di attuazione degli interventi, con ritardi che superano di oltre il 20 per cento la media nazionale. E se non bastasse – dice il segretario degli edili della Uil – la Corte dei Conti ha denunciato, solo qualche anno fa, la vergogna di opere pubbliche incompiute e, quindi, fonte di spreco e di inefficienza, mettendo al primo posto la A3 Sa-Rc. Non ci basta allora la documentata accusa della Corte: c’è bisogno di una profonda svolta per colpire i responsabili, cambiare strada ed attivare i cantieri come avviene in Europa dove non servono anni ed anni , ma solo pochi mesi. L’allarme della Corte non va ignorato se non vogliamo che il 2012 diventi una catastrofe sul piano occupazionale, superando le già allarmanti stime di 6mila senza lavoro nel settore delle costruzioni in Basilicata”.
Nov 10