Venerdì 11 ottobre 2013 dalle ore 18 alle ore 20 a Matera in piazza Vittorio Veneto nello spazio antistante la fontana Ferdinandea le organizzazioni sindacali di Cgil, Cisl e Uli promuovono un presidio con sit-in e un volantinaggio per sostenere l’iniziativa “Fermiamo le stragi nel Mediterraneo”.
Di fronte alla tragedia di Lampedusa, il mondo del lavoro non resta in silenzio ma si mobilita perché all’indignazione e al dolore possa seguire la ricerca di soluzioni concrete.
I sindacati hanno chiesto anche al Prefetto di Matera di essere ricevuti durante il presidio per potere illustrare le ragioni della mobilitazione programmata per venerdì 11 ottobre.
Fermiamo le stragi nel Mediterraneo. Giornata di mobilitazione nazionale di Cigl, Cisl e Uil in programma venerdì 11 ottobre 2013.
La tragedia di Lampedusa si aggiunge a decine di altre che si sono consumate negli ultimi anni e che sono costate la vita ad oltre ventimila persone: esseri umani che hanno lasciato il loro Paese fuggendo da guerre e persecuzioni o alla ricerca di una vita migliore.
Nel giorno del dolore, dell’indignazione e della vergogna per l’ennesima tragedia di morte nel Mare Nostrum, per fermare i viaggi dell’orrore e per fare in modo che l’esortazione gridata da tutti non sia vana, CGIL CISL e UIL, nel segno di cordoglio e solidarietà, indicono una mobilitazione nella giornata di venerdì 11 ottobre 2013 per una diversa politica in materia di immigrazione ed asilo.
Le proposte dei sindacati
- realizzare un piano per la costruzione di un efficace sistema di accoglienza, anche attraverso l’impegno dell’Unione europea, che non può esimersi dalla responsabilità di sostenere una delle più importanti frontiere europee nel Mediterraneo;
- istituire corridoi umanitari per i profughi che fuggono dalle guerre, rendendo esigibili in condizioni di sicurezza, l’accesso all’asilo ed alle misure di protezione internazionale;
- riformare la legislazione sull’immigrazione e dotare l’Italia di una legge organica in materia di asilo;
- contrastare la tratta degli esseri umani, anche attraverso forme efficaci di collaborazione con i Paesi di origine e di transito di migranti e profughi e colpendo duramente i trafficanti.
CGIL, CISL e UIL non resteranno in silenzio di fronte al ripetersi di queste tragedie.
Il mondo del lavoro si mobilita perchè all’indignazione ed al dolore possa seguire la ricerca di soluzioni concrete.