Sabato 22 ottobre 2022 i sindacati Cgil, Cisl e Uil Basilicata saranno a Roma per partecipare alla manifestazione nazionale indetta unitariamente per fermare le stragi sul lavoro. L’appuntamento è alle 10 in piazza Santi Apostoli. La mobilitazione è preceduta da una settimana di assemblee e iniziative territoriali e nei luoghi di lavoro. In Italia, nel 2022, si sono registrati, a oggi, 600 morti, 400mila infortuni, 77% di irregolarità aziendali. Per le tre confederazioni “non sono solo numeri, riguardano la vita delle persone, la loro dignità, i loro diritti”, per questo invitano tutte e tutti a mobilitarsi per la salute e la sicurezza nei luoghi di lavoro.
Sul palco si alterneranno le testimonianze di lavoratrici e lavoratori, prenderanno poi la parola i segretari generali di Cgil, Cisl, Uil Maurizio Landini, Luigi Sbarra, Pier Paolo Bombardieri.
“La sicurezza nei luoghi di lavoro è una emergenza che non fa sconti – affermano i segretari generali di Cgil, Cisl e Uil Basilicata, rispettivamente Angelo Summa, Vincenzo Cavallo e Vicenzo Tortorelli – anche nella nostra regione purtroppo gli incidenti sul lavoro sono all’ordine del giorno, con sempre più tragici epiloghi. Da nord a sud del Paese, bisogna potenziare il sistema dei controlli e combattere la precarietà. La salute e la sicurezza non possono essere considerate un costo dalle aziende ma un investimento.
Chiediamo che anche il governo regionale della Basilicata dia risposte adeguate, ponendo in essere azioni concrete e politiche adeguate per la sicurezza nei luoghi di lavoro, a partire dalla riattivazione dell’osservatorio regionale sugli infortuni e le malattie professionali dando così immediata attuazione alle disposizioni della legge regionale 27 del 18 dicembre 2007. Una legge allora condivisa e fortemente voluta per garantire la tutela e la salute dei lavoratori nei luoghi di lavoro attraverso una serie di azioni positive che si muovono sostanzialmente su due filoni: osservazione permanente del fenomeno degli infortuni sul lavoro e formazione diffusa delle conoscenze dei rischi e delle misure atte a prevenire le conseguenze dannose. Gli strumenti legislativi ci sono da anni e necessitano solo di essere attuati. Non c’è altro tempo da perdere”, concludono i segretari.
Sicurezza sul lavoro, Cavallo (Cisl): “A Roma per rivendicare una strategia nazionale su salute e sicurezza”
La Cisl lucana si prepara alla manifestazione nazionale di sabato 22 ottobre a Roma su salute e sicurezza sul lavoro indetta da Cgil Cisl Uil. Nella Capitale sarà presente una delegazione guidata dal segretario generale Vincenzo Cavallo che rilancia la richiesta di un rafforzamento degli organici degli organi ispettivi in Basilicata: “Non può esserci buon lavoro senza la tutela della salute e della sicurezza di chi lavora e senza un rafforzamento in termini di risorse economiche, umane e tecnologiche delle istituzioni che il nostro ordinamento assegna alle funzioni di controllo e prevenzione del fenomeno infortunistico. Ogni infortunio sul lavoro – continua il segretario della Cisl – è l’esito non casuale di una molteplicità di fattori, che vanno dalla sottovalutazione del rischio alle maglie troppo larghe dei controlli per carenza di personale ispettivo, fino alla mancanza di una vera cultura del lavoro sicuro”.
“A conclusione di una lunga mobilitazione unitaria, con assemblee e iniziative nei territori, sabato saremo in piazza con gli amici di Cgil e Uil – annuncia Cavallo – per sollecitare un piano nazionale sulla sicurezza e per denunciare che l’Italia è l’unico paese europeo a non aver ancora elaborato una strategia sul tema della prevenzione degli incidenti e della sicurezza nei luoghi di lavoro. 400 mila infortuni, 600 morti, due imprese su tre risultate irregolari ai controlli sono numeri che disegnano uno scenario non degno di un paese civile. Bisogna dire basta a tutto ciò. Basta all’indifferenza del giorno prima e alla solidarietà del giorno dopo”, avverte Cavallo.
“Sulla sicurezza serve un cambio di passo e di mentalità. Per questo – spiega il segretario della Cisl lucana – si devono mettere in campo strumenti innovativi come la patente a punti per le imprese, un migliore coordinamento tra i vari enti che si occupano di salute e sicurezza sul lavoro e il rafforzamento degli organici. È uno sforzo che deve coinvolgere anche il mondo della scuola al fine di costruire, a partire dalle nuove generazioni, una nuova cultura del lavoro sicuro”.