Far partire dalla Basilicata un programma di defiscalizzazione per il ritorno di emigrati, ripopolando piccoli centri. attivare artigianato , agricoltura, turismo, risorse territoriali: è il messaggio che l’Associazione Lucani nei Balcani invia al Presidente Bardi in occasione del Ferragosto.
Un Ferragosto decisamente diverso dagli altri perché – dice Giovanni Baldantoni, presidente dell’Associazione e di Palazzo Italia Bucarest – in tanti non hanno potuto tornare nei paesi di origine come prima della pandemia è sempre accaduto con i nostri paesi “ripopolati” di presenze che hanno sempre rappresentato il patrimonio umano che ha dovuto lasciare la regione per cercare fortuna e dare un futuro alle proprie famiglie. Mai come in questa fase di superamento dell’emergenza sanitaria è il momento della INDIPENDENZA DEL SUD ITALIA, intesa come valorizzazione piena di tutte le sue risorse endogene e che risiedono fuori. Imprenditori allo stesso tavolo con politici, banche enti fiscali ed amministrativi, per la creazione di un’economia attiva per la crescita dei territori. Gli italiani (e i lucani) all’estero vogliono contribuire pienamente alla fase di rilancio del Paese rilanciando tutte le opportunità del made in Italy a partire dai prodotti alimentari come stiamo facendo da Bucarest nei mercati dei Paesi Balcanici attraverso la piattaforma di vendite web Marketing Italian food.
Secondo i dati in possesso del Cgie (Consiglio generale degli italiani all’estero) dall’esplosione della pandemia sono già rientrati nel Paese per effetto del Covid-19 quasi 100 mila italiani (circa 800 lucani). Adesso in questa nuova fase di ripartenza – dice Baldantoni – possiamo svolgere un ruolo importante per la diffusione dei beni immateriali e per l’internazionalizzazione economica e commerciale del nostro Paese. Di qui l’insperata opportunità di compiere una cesura con il passato e di cambiare il rapporto con le nostre Comunità estere, integrandole attivamente nelle politiche attive del nostro Paese e nell’esposizione internazionale del Sistema Paese. Tutto ciò oltre a promuovere politiche nuove per riequilibrare le differenze morfologiche sociali e per aggredire le cause dell’emigrazione, diventata oramai fonte di impoverimento sociale e economico e favorire il ritorno definitivo a casa degli italiani all’estero con politiche mirate e interventi puntuali a sostegno della ripresa. Accanto alle generazioni di nostri emigrati che vogliono tornare a casa ci sono generazioni che – continua Baldantoni – sono al servizio dello sviluppo, dell’export e che chiedono solo di essere messi nelle condizioni di poterlo fare.