Il sindacalista Evangelista di Fim Cisl apre sul progetto Mermec purché siano garanti la piena occupazione e un piano industriale che rilanci lo stabilimento ferroviario di Matera. Appello alla Regione per un piano di riqualificazione del personale. Di seguito la nota integrale.
Si torna al parlare del futuro della Ferrosud. Mercoledì 9 novembre, alle 12, è in programma un incontro in Regione per esaminare il progetto della Mermec, l’azienda aggiudicataria del bando Mise, che ha annunciato di voler investire sullo stabilimento lucano 40 milioni di euro per la produzione di treni diagnostici elettrici. Ma c’è la variabile tempo a pesare come una spada di Damocle sul futuro della storica fabbrica materana. A più di tre mesi dall’aggiudicazione, il segretario generale della Fim Cisl Basilicata Gerardo Evangelista non nasconde una certa preoccupazione: “La Ferrosud sta arrivando al capolinea. Il prossimo 21 dicembre potrebbe essere una data fatale per le sorti di Ferrosud. Lo scenario che si sta prospettando è abbastanza preoccupante, pertanto è necessario porre fine a questa agonia e mettere in campo ogni sforzo possibile per dare un futuro ai lavoratori e a questa realtà produttiva”.
I riflettori sono puntati sul progetto annunciato dalla Mermec: “L’incontro di mercoledì in Regione dovrà essere risolutorio nel senso che l’azienda deve fare chiarezza sul progetto industriale che intende portare avanti e sui livelli occupazionali. Il mantenimento degli attuali 65 posti di lavoro è per quanto ci riguarda la linea del Piave per capire se il progetto della Mermec ha le basi per partire e per rilanciare in modo concreto l’industria metalmeccanica in questo territorio. Chiederemo impegni concreti anche alla Giunta regionale che deve mettere in campo alcuni interventi per i lavoratori di Ferrosud, a partire da un piano di riqualificazione del personale. Per rigenerare una fabbrica storica come Ferrosud bisogna creare le giuste condizioni e sinergie istituzionali. Questo è il momento in cui essere uniti può fare la differenza tra il successo e l’insuccesso”.