Ferrosud, Giordano (Ugl): “L’azienda non è ancora fallita”. Di seguito la nota integrale.
“E’ stata rinviata dal tribunale di Potenza al primo ottobre 2019 la discussione e decisione relativa al ricorso effettuato dal Custode delle quote di maggioranza della Ferrosud, in opposizione alla decisione del Tribunale di Matera che è decretato la chiusura del Concordato Preventivo. Il Tribunale di Matera ha deciso di chiudere la fase di Concordato Preventivo riaffidando la gestione della società alla proprietà, in quanto in otto anni dall’avvio non sono stati ottenuti dagli ‘organi amministrativi’ nominati dallo stesso Tribunale i risultati previsti, ovvero il soddisfacimento anche parziale dei crediti vantati dai creditori, attraverso la ultimazione dei lavori in corso e la vendita dei cespiti in carico alla società”.
E’ quanto fa sapere il segretario provinciale dell’Ugl Matera, Pino Giordano per il quale, “Se si considera che in dieci anni di attività i due commissari nominati dal Tribunale hanno percepito un compenso pari a circa €140.000,00 per anno, per un totale di circa €1.120.000,00, e che nella relazione dell’ultimo bilancio di esercizio gli stessi hanno precisato che la massa debitoria di Ferrosud, pari a circa di €16.000.000,00, poteva essere ridotta del 89% del valore in quanto era stata accettata dai creditori una transazione del credito pari all’11% di quanto dovuto, ovvero pari a circa €1.600.000,00, quasi quanto pagato ai suddetti amministratori in dieci anni. Per l’Ugl, il nuovo assetto manageriale, grazie alle capacità professionali dei suoi rappresentanti, presieduto da un professionista lucano, è riuscito nel periodo di carica di circa 6 mesi a: – acquisire nuove commesse per circa €52.000.000,00; – aumentare il livello occupazionale di sedici unità lavorative; – programmare investimenti per lo sviluppo di nuove attività e l’acquisizione di nuove commesse. Alla luce di quanto accaduto – tuona forte e chiaro il segretario Giordano – non si comprende, come mai l’avvocato Canfora, difensore della ‘proprietà’, certo ing. Dario Malena di Arezzo, nominato dal Tribunale di Arezzo quale ‘custode delle quote societarie con diritto di voto’ dopo che lo stesso le aveva revocate (il condizionale è d’obbligo quando si tratta di linguaggio giuridico, significare che ‘in attesa che si concluda la fase tecnico-amministrativa del passaggio delle quote societarie dal custode al legittimo proprietario, lo stesso esercita le funzioni di garante della proprietà nella corretta gestione di quanto affidato in custodia’, ovvero svolga la funzione di proprietario pur non essendolo!!!), abbia chiesto la revoca della chiusura della fase di concordato preventivo, considerata la inefficacia dello stesso. Come sia possibile che gli organi Istituzionali ed in primo luogo il MISE possa consentire la chiusura di una società come la Ferrosud, qualora sia revocata la decisione del Tribunale di Matera, fino a pochi decenni fa fiore all’occhiello dell’industria metalmeccanica ferroviaria Italiana? I soliti enigmi Italiani! L’Ugl si batterà con tutti i modi, i suoi mezzi e contro tutti affinché lo stabilimento rimanga a Matera e riparta come ai vecchi tempi nonostante sembrerebbe che più di qualcuno voglia vederlo morire non comprendendone la ragione. Certo è – conclude Giordano – che gli unici a pagare dazio sono sempre gli operari, quelli assunti attualmente costretti a percepire uno stipendio ridotto grazie all’utilizzo di un contratto di solidarietà e quelli che non potranno essere assunti, qualora l’azienda chiuda o ritorni in una fase di concordato preventivo, ovvero i nostri giovani che non avendo opportunità di lavoro saranno costretti ad emigrare in altre regioni d’Italia o all’estero”.