“In occasione dell’incontro odierno tra l’assessore regionale alle Infrastrutture e mobilità, Donatella Merra, la commissaria straordinaria e amministratrice delegata di Rfi Vera Fiorani e gli amministratori locali, è necessario che la Regione Basilicata ribadisca l’importanza strategica del prolungamento della Matera – Ferrandina all’arteria Taranto – Bari in un collegamento di circa 20 chilometri con innesto nei pressi di Gioia del Colle, che consentirebbe non solo il collegamento verso l’adriatica e il capoluogo pugliese, ma creerebbe un percorso adriatico tirrenico veloce, rendendo Matera non una linea unidirezionale ma un’arteria di transito strategica per il collegamento anche della zona industriale di San Nicola di Melfi con il porto di Gioia Tauro, riducendo di quasi la metà la percorrenza”. È quanto afferma in una nota il segretario generale Cgil Basilicata, Angelo Summa, che sollecita il governo Bardi ad “accelerare” sulla realizzazione del progetto.
“Con l’approvazione dell’iter da parte del commissario Vera Fiorani e con un investimento di 365 milioni di euro vedrà la luce nel 2026 anche la Ferrandina – Matera con collegamenti alla rete Alta Velocità per Napoli – Roma – Milano – aggiunge Summa -, un tracciato di 22 chilometri che collegherà alla RFI l’unico capoluogo di provincia italiano ancora escluso. Il tracciato prevede un modifica che consentirà il collegamento diretto sia in direzione Taranto che in direzione Potenza. Il primo consentirà il collegamento verso il porto di Taranto e il collegamento della fascia jonica, mentre il secondo il collegamento alla rete alta velocità che nel 2026 vedrà la realizzazione dell’Alta Velocità Salerno – Reggio Calabria e in particolare dei primi due lotti che coinvolgeranno la Basilicata, con una variante attraverso il Vallo di Diano e innesto nei pressi di Tito scalo.
L’intervento – conclude Summa – consentirà una velocizzazione della tratta e una netta diminuzione della percorrenza, permettendo alla città materana di raggiungere la capitale in meno di 4 ore. Importante anche dal punto di vista dell’occupazione, la nascita di una nuova tratta ferroviaria porterà con sé inevitabilmente la nascita di un nucleo manutentivo oltre che un presidio equipaggi. con un ritorno occupazionale sul territorio gestito direttamente dalla direzione regionale Basilicata che avrebbe a disposizione oltre 400 chilometri di linea ferrata che consentirebbero alla Basilicata di uscire dall’isolamento”.
Ott 14