ozione dell’invecchiamento attivo e piano vaccinale per le persone anziane. Sono questi i temi che sono stati affrontati alla Festa di Liberetà, la rivista ufficiale del sindacato dei pensionati, promossa dallo Spi Cgil di Basilicata e che si è svolta a Venosa e a Policoro alla presenza dei sindaci delle due città, la segretaria generale Spi Cgil Potenza Beatrice Galasso, Aldo Gara della Redazione LiberEtà, Michele Conversano presidente di Happy Ageing, Nicola Allegretti segretario generale Spi Cgil Basilicata, Angelo Summa segretario generale Cgil Basilicata, Attilio Arseni segretario nazionale Spi Cgil, Angelo Vaccaro segretario generale Spi Cgil Matera, Maurizio Stigliano dell’Azienda sanitaria di Matera, Eustachio Nicoletti segretario generale Cdlt Cgil Matera e Raffaele Atti segretario nazionale Spi Cgil.
Durante la due giorni si è discusso della “fase due” del confronto tra sindacati e governo nazionale sul sistema previdenziale in vista della manifestazione nazionale che si terrà il 2 dicembre a Bari per le regioni del sud, della legge regionale sull’invecchiamento attivo approvata in consiglio regionale il 7 novembre 2017 e della campagna di informazione, sensibilizzazione e comunicazione sulle vaccinazioni promossa dai sindacati dei pensionati in collaborazione con Happy Angeing, l’Alleanza italiana per l’invecchiamento attivo. L’attenzione della campagna è rivolta principalmente ai nuovi vaccini previsti nei Lea, come il vaccino contro le malattie da pneumococco (polmonite).
“In una regione in cui l’invecchiamento e lo spopolamento sono in continuo aumento – ha detto il segretario generale Spi Cgil Basilicata Nicola Allegretti – le legge regionale sull’invecchiamento attivo, frutto di una proposta di legge unitaria con Cisl e Uil, è un grande passo in avanti. A gennaio 2015 secondi i dati Istat gli over 65, target cui la legge si riferisce, erano il 21,6% della popolazione residente e secondo le proiezioni nel 2025 saranno il 25,7%: 170,3 anziani ogni 100 giovani. La legge consente di conciliare queste due anime che devono per forza stare insieme perché, se è vero che senza i giovani non c’è futuro, senza anziani che invecchiano dignitosamente un Paese affonda. Oltre alla legge bisogna quindi garantire quei servizi minimi essenziali in assenza dei quali oggi, in Basilicata, si determina un’emigrazione dei giovani a cui segue quella di intere famiglie”.
La legge punta sostanzialmente su tre assi portanti: una programmazione triennale degli interventi per garantire un respiro strategico e di sistema per l’attuazione delle finalità presenti nella legge tramite l’istituzione della “Consulta regionale per l’invecchiamento attivo” costituita dall’assessore alla Salute e alle Politiche sociali e dalle forze sociali interessate. Compito di questo organismo sarà predisporre le linee guida del ‘Programma triennale degli interventi’, monitorare semestralmente le iniziative realizzate sul territorio regionale, valutare ex post con cadenza triennale l’efficacia del piano e dei risultati raggiunti e supportare l’implementazione delle iniziative innovative realizzate nei singoli Ambiti territoriali ottimali. Prevista infine la stipula, da parte della Regione, di accordi e convenzioni con gli enti locali territoriali, con i soggetti del terzo settore, con i patronati e con i Caaf. Gli altri due assi riguardano l’apprendimento permanente, la prevenzione e il benessere in linea con i Piani socio sanitari e socio assistenziali previsti sul territorio regionale e, infine, la cultura, il tempo libero, l’impegno e il volontariato civico attraverso il coinvolgimento degli enti locali territoriali e del Terzo settore.
Si tratta di una legge innovativa, che guarda all’anziano come una risorsa per la società e non a un “costo”, favorendo l’integrazione attiva nella comunità in cui vive e che, unitamente all’accordo con l’Anci Basilicata per l’invecchiamento attivo, alla definizione dei Piani intercomunali socio sanitari e socio assistenziali e all’approvazione della legge regionale SIAP “Sistema integrato per l’apprendimento permanente ed il sostegno alle transizioni nella vita attiva”, permettono di fare un importante passo in avanti in tema di welfare, sanità e contrattazione sociale.
Ha aggiunto il segretario generale Angelo Summa: “Il diritto alla salute è uno degli assi di maggiore importanza in cui noi svolgiamo la nostra azione di rappresentanza. Le scelte politiche incidono direttamente sulla nostra vita. La Basilicata vive uno dei momenti più critici della sua storia, che guarda solo alle situazioni emergenziali. Sebbene sia l’unica regione del sud a non essere commissariata e quindi con una sanità con i conti in ordine, oggi abbiamo una proposta di piano sanitario che se attuata così com’è è solo una furbizia, che non risolve i reali problemi dei costi della sanità, prendendo tutti gli ospedali provinciali e mettendoli come autorità giuridica sotto l’ospedale San Carlo che diventa, così, azienda regionale unica. L’azienda perde nei fatti la sua vocazione di specialità, con il rischio di arretramento di tutto il sistema sanitario in quanto tutte le risorse saranno investite nelle strutture ospedaliere a danno del territorio e del socio assistenziale. Vogliamo che la sanità sia un punto di eccellenza per la nostra regione attraverso un ospedale regionale, il San Carlo, che si distingua soprattutto per la cardiochirurgia e la neurochirurgia, attraverso la possibilità per tutti i lucani di avere il diritto alle cure e attraverso degli ospedali territoriali che sulla base dei fabbisogni programmino le loro funzioni e attività. L’offerta sanitaria deve essere assicurata in base ai fabbisogni, dando strutturalità ai distretti sanitari sui territori in base a una riforma che guardi ai rapporti tra gli ambiti socio assistenziali e ai distretti sanitari. Vogliamo una sanità basata sulla prevenzione e sulla socialità, sulla casa di cura e della famiglia, che sia capace di prendere in carico le persone grazie a una ospedalizzazione di qualità e alla capacità di rispondente ai reali bisogni”.
I segretari nazionali Attilio Arseni e Raffaele Atti hanno invece posto l’attenzione sulla manifestazione del 2 dicembre nata a seguito del confronto con il governo sul tema della previdenza, considerato “insufficiente”.
La mobilitazione, che vedrà la partecipazione a Bari di oltre 2.000 persone dalla Basilicata, ha lo scopo di dare forza e continuità alla vertenza pensioni, bloccare l’innalzamento dell’età pensionabile, garantire un futuro ai giovani e assicurare una effettiva rivalutazione delle pensioni attraverso una modifica sostanziale del sistema previdenziale.
Per quanto riguarda i vaccini, infine, l’approvazione del Piano nazionale prevenzione vaccinale 2017-2019 e l’inserimento nei Lea di tutti i vaccini contenuti nel calendario vaccinale dello stesso Piano, segnano sicuramente un importante risultato positivo per le politiche di prevenzione nel nostro Paese. Oltre alle vaccinazioni per cui sono già previsti da anni programmi nazionali di immunizzazione, il Piano nazionale prevenzione vaccinale 2017-2019 introduce nel calendario vaccinale e conseguentemente nei Lea anche altre vaccinazioni. Per le persone ultra65enni alla già prevista vaccinazione anti influenzale, si aggiungono la vaccinazione anti pneumococco e quella anti Herpes Zoster (fuoco di Sant’Antonio).
Ogni anno, in Italia, sono migliaia i decessi per complicanze da influenza e per complicanze broncopolmonari di origine batterica, quasi tutti tra gli anziani. La polmonite è ancora la prima causa di morte per malattie infettive nei paesi occidentali ma tra gli anziani solo uno su tre sa che si può morire di polmonite. La mancata vaccinazione, inoltre, genera costi che gravano sul sistema sanitario, sui pazienti e sulla spesa sociale in generale: un recente studio condotto dall’Health technology assessment stima che il costo complessivo e l’impatto fiscale della mancata vaccinazione contro lo pneumococco, le polmoniti batteriche e l’herpes zoster e la conseguente malattia della popolazione attiva in Italia, ammonta a circa un miliardo di euro annuo. Per questi motivi è fondamentale portare avanti sui territori una campagna di informazione per sensibilizzare le persone anziane sull’importanza delle vaccinazioni specifiche rivolte a questa fascia di età.