La gastronomia come veicolo del valore agricolo. E del resto non esiste buona cucina senza buona terra e non esiste buona terra senza agricoltura. E’ questo l’obiettivo della seconda edizione del Festival dell’Agriturismo italiano, promosso da Cia-Turismo Verde che vedrà domani venerdì 11 novembre a Terracina (Latina) l’Agriturismo Casale del Generale ospitare la Basilicata con l’Agriturismo Melandro di Vietri di Potenza.
Il progetto degli “Agrichef” lanciato in occasione di Expo 2015 – si legge in una nota – parte da un’ idea di cooperazione tra aziende agricole a tutto vantaggio del consumatore. Produrre un’alleanza tra chi consuma e chi produce fondata su comuni valori sta alla base anche del progetto sula tutela della biodiversità e la diffusone dei prodotti biologici.
Ma chi è l’Agrichef? Intanto si tratta di una definizione che vanta già innumerevoli casi d’imitazione (ma il marchio originale depositato è della Cia). Quelli che hanno ottenuto il riconoscimento sono un centinaio finora. L’Agrichef è un cuoco/cuoca di comprovata abilità ed esperienza che esercita il suo mestiere all’interno della cucina dell’agriturismo. Può essere il titolare d’azienda, un elemento della famiglia ma anche un esterno che però si impegna a trasformare principalmente produzioni agricole aziendali, o di prossimità, nel rispetto della stagionalità e utilizza nella realizzazione delle pietanze ingredienti legati alla tutela della biodiversità. Questo per favorire, attraverso il consumo di specifici prodotti, la costante coltivazione dei medesimi preservandoli dal rischio dell’estinzione. Un processo virtuoso, quindi, per l’agricoltura nel suo complesso, che rifugge la standardizzazione delle produzioni, mirando all’esaltazione delle differenze anche a discapito delle convenienze sulle rese “quali-quantitative”.
Il format del Festival che si è rivelato vincente: contaminazioni regionali nelle cucine degli agriturismi. Trenta aziende laziali ospiteranno, quindi, altrettanti Agrichef provenienti dalle tutte regioni d’Italia per dare vita, assieme, a menù straordinari e degustazioni per gli appassionati dei piatti di campagna.Questo per favorire, attraverso il consumo di specifici prodotti, la costante coltivazione dei medesimi preservandoli dal rischio dell’estinzione. Un processo virtuoso, quindi, per l’agricoltura nel suo complesso, che rifugge la standardizzazione delle produzioni, mirando all’esaltazione delle differenze anche a discapito delle convenienze sulle rese “quali-quantitative
Domani è la volta di un agriturismo e quindi di un Agrichef di Vietri di Potenza che cucinerà i piatti della migliore tradizione rurale vietrese e del Melandro. Dentro un percorso alla scoperta dei gusti genuini, il Festival degli agriturismi italiani vuole essere anche l’occasione per dare visibilità al movimento delle Fattorie sociali, una realtà crescente che svolge un importante ruolo per le persone che vivono disagi o difficoltà.
Nov 10