Il “quasi tutto esaurito” per le festività pasquali 2019 a Maratea è un ricordo già archiviato. Gli operatori turistici per iniziativa del Consorzio turistico di Maratea, in queste festività hanno tenuto un meeting-videoconferenza con il Centro Studi Turistici Thalia, parlamentari rappresentanti delle forze di Governo, l’on. Carmela Grippa, il Sen. Marco Croati ed il Sen. Arnaldo Lomuti.
Il turismo in gran parte della Basilicata ed in modo particolare a Maratea – è stsato sostenuto – è un turismo di carattere stagionale, che vive e produce redditi per 6 mesi all’anno. La stagione primaverile dei ponti e delle festività è stata letteralmente cancellata, la stagione estiva è già gravemente compromessa, il turismo straniero sarà assente sino a quando non saranno riaperte le frontiere in tutto il mondo e sino a quando le compagnie aeree non riprenderanno i voli, tenendo conto che con l’estero si lavora l’anno prima per l’anno dopo, difficilmente si potranno recuperare per il 2020 le prenotazioni disdette a causa dell’emergenza virus.
Oltre a ciò gli Italiani non avranno più ferie, poichè molti sono obbligati a smaltire le ferie in questi giorni di confinamento per poter accedere alla cassa integrazione, in assenza di prenotazioni e di flussi turistici, molte strutture ricettive non potranno aprire per la mancanza di liquidità necessaria a sostenere i costi di una struttura senza clientela, nessuna piccola o media azienda ricettiva ha la forza di sostenere i costi di un anno senza lavoro ed introiti.
Lo scenario per il turismo della Basilicata e di Maratea è drammatico: basti pensare cha solo su 5000 abitanti a Maratea 1500 persone vivono di turismo; non basta la cassa integrazione in deroga per 9 settimane, che equivalgono a due mesi, che ormai sono già passati, marzo ed aprile, per il turismo serve un prolungamento, e bisogna anche eliminare ogni lungaggine burocratica, per non lasciare i dipendenti troppo a lungo senza stipendio.
Poi esiste il pericoloso comportamento delle banche, che hanno condotte che non sono celeri nella sospensione dei mutui, che applicano nel periodo di sospensione dei mutui, oneri e tassi di interesse aggiuntivi costosi, che nonostante la garanzia dello Stato, si astengono dal voler dare applicazione al Decreto Legge sui prestiti garantiti, ed in caso di consenso nella concessione dei prestiti, i tempi burocratici bancari applicati sono insostenibilmente lunghi.
Inotre c’è il tema della sospensione di quelle imposte che non vengono neanche sospese, come la Tari, per far pagare servizi a clienti che non esistono o specie per imposte che sono al confine della legalità, come pagare l’occupazione di suolo pubblico quando un Decreto del Governo vieta lo svolgimento di attività ludiche in suolo pubblico e privato.
I parlamentari presenti all’incontro si sono impegnati a fare da portavoce verso il Governo delle Istanze degli operatori di Maratea e della Basilicata e di impegnarsi nei prossimi decreti, a trovare soluzioni mirate alle problematiche del turismo; il Senatore Lomuti della Commissione Giustizia si è impegnato nel vigilare sul comportamento delle Banche Lucane per tutelare i diritti degli operatori della Basilicata.
Nella riunione è stato sostenuto che la Regione Basilicata può e deve fare la sua parte agendo con efficacia ed efficenza su tutte le risorse disponibili, come ad esempio utilizzare le risorse dei Gal e le risorse dei fondi europei, parecchie decine di milioni di euro non ancora impiegati per sostenere le criticità del settore turismo ed evitare che questa crisi si trasformi in un dramma.
Biagio Salerno, presidente del Consorzio, sintetizza i quattro punti prioritari:1. L’attenzione con garanzie più scrupolose nei riguardi della salute dei clienti. 2. La necessità di diminuire la pressione fiscale in modo da poter competere con il mondo Facendo diventare finalmente l’Italia la prima destinazione per vacanze. 3. Abbattere la burocrazia che risulta un grande ostacolo che danneggia gli investimenti legati al progresso e alla crescita territoriale. -4. Investire sulla sanità per la tutela della nostra vita escludendo gli sprechi, evitando aree di serie A e B, in modo da scongiurare emigrazione sanitaria per curarsi. Reputiamo, questi quattro punti, strategie intelligenti che – dice Salerno – solo in questo momento potranno essere messi in campo perché il nostro peggiore ostacolo è la poca competitività di tutta l’Italia. Dobbiamo adottare una politica Europea più incisiva, diversa con i nostri stati partner. Non possiamo più accettare di essere trattati come marionette nelle loro mani, non vogliamo una moneta unica progettata da banche e multinazionali con il forse progetto di sfruttare e di ammagliare le fasce deboli. L’Italia è stanca di tutto ciò, desidera un Europa diversa con un’unica linea politica che possa portare benessere evitando interessi unilaterali e contrastanti, una politica che mira ad avere un unico esercito, un’unica fiscalità con leggi uguali per tutti. Noi cittadini e imprenditori vogliamo riconquistare la nostra vera normalità.
Apr 13