C’è un serio problema di sicurezza per i lavoratori dell’Asp di Potenza in servizio presso il 118. Se ne fa carico la Fials, rilanciando le segnalazioni e le lamentele degli operatori. Dopo la riunione del 14 febbraio scorso, che non ha sortito effetti, il segretario provinciale Giuseppe Costanzo ha scritto a Lorenzo Bochicchio, direttore generale dell’ASP di Potenza, a Francesco Saverio Negrone, Direttore Sanitario, al Servizio di Prevenzione e Protezione, ai rappresentanti per la sicurezza chiedendo di rendere disponibile una consistente documentazione:
lo stralcio del Documento di Valutazione dei Rischi relativo alla mansione degli operatori del 118, comprendente le valutazioni specifiche per numerosi rischi;
l’elenco dei Responsabili e dei registri di controllo dei mezzi di soccorso e delle attrezzature per verificare le condizioni di efficienza dei Presidi;
l’elenco dei certificati di Idoneità alla Mansione degli Operatori del 118;
l’elenco dei Dispositivi di Protezione Individuale e dell’abbigliamento da lavoro consegnati agli operatori;
l’elenco degli addetti alla lotta antincendio sui mezzi di soccorso.
“Viste le condizioni atmosferiche particolari e i siti impervi in cui gli operatori del 118 sono costretti a lavorare – chiede Costanzo – l’Asp di Potenza dovrebbe valutare la possibilità di dotare i lavoratori di ginocchiere per interventi particolari; di stivali oltre alle scarpe antinfortunistiche;di abbigliamento idrorepellente, estivo ed invernale, ad alta visibilità,di calzari e tute self life monouso per evitare di imbrattare l’ambulanza.In altre realtà rientrano nella dotazione lampadine portatili, penne frangivetro e forbici multiuso.
“Nella Provincia di Matera – prosegue il segretario generale della Fials – mancano anche gli aghi da infusione con sistema di sicurezza per ridurre il rischio di punture accidentali. Chiediamo pure contenitori rigidi per lo smaltimento di aghi e strumenti taglienti e la disponibilità di armadietti a doppio scompartimento pulito/sporco anche nelle postazioni diverse da quelle di appartenenza, data la mobilità degli operatori per esigenze di servizio. Ci sono anche problemi igienici. Mancano le procedure per la consegna a fine turno del vestiario utilizzato per il lavaggio e trasporto.Molte postazioni sul territorio sono sprovviste di adeguati servizi igienici e gli spogliatoi sono senza docce. Le norme sui carichi manuali non sono rispettate: due persone non possono sollevare carichi superiori ai 50 kg, ma solo alcune equipe sono state dotate di mezzi per spostare i pazienti. Perciò tutte le postazioni devono essere dotate di tali presidi e delle barelle con sistema di sollevamento elettrico per ridurre i danni a carico della colonna vertebrale e infortuni con invalidità per le continue sollecitazioni subite”.
“La Fials – conclude Costanzo – chiede una puntuale e urgente pianificazione degli interventi da attuare a tutela dei lavoratori e dell’utenza nell’ottica di un’attenta osservanza dalle norme di salute e sicurezza”.
Feb 20