Martedì 28 gennaio, per l’intera giornata di lavoro, Filcams Cgil, Fisascat Cisl e Uiltrasporti hanno proclamato lo sciopero nazionale di tutte le lavoratrici e di tutti i lavoratori impiegati nell’appalto del Ministero della Giustizia per il servizio di documentazione degli atti processuali. La proclamazione è stata decisa al termine del terzo incontro convocato al Ministero del Lavoro, concluso con un verbale di mancato accordo, nell’ambito della procedura di raffreddamento e conciliazione attivata in riferimento allo stato di agitazione proclamato il 30 ottobre 2024.
Permane la situazione denunciata ormai da diversi mesi, relativa alla garanzia del mantenimento dei livelli occupazionali e salariali in capo ai fonici, trascrittori e stenotipisti impiegati nell’appalto, nonché l’avvio di un confronto finalizzato alla valutazione delle modalità di assorbimento di questi addetti che, da oltre vent’anni in condizioni di precarietà lavorativa, contribuiscono ad assicurare la giustizia nel nostro Paese.
Nel corso dell’esperimento dell’esame congiunto presso il Ministero del Lavoro, successivo all’apertura della procedura di stato di agitazione del 30 ottobre 2024, la Dirigenza del Dicastero della Giustizia si è impegnata a formulare una proposta che garantisca una risposta alle difficoltà emerse in questo ultimo anno, senza però formalizzarla; inoltre, smentendo gli impegni assunti in precedenza, non ha dato alcuna disponibilità ad un confronto finalizzato alla valutazione delle modalità di assorbimento di tutte le lavoratrici e di tutti i lavoratori che, da oltre venti anni, in condizioni di precarietà dovute all’essere in appalto, assicurano la Giustizia nel nostro Paese.
Per queste ragioni, le Federazioni di categoria nazionali hanno proclamato una giornata di sciopero, stigmatizzando la condotta del Ministero della Giustizia, che non ha mantenuto gli impegni assunti e ha scelto di non dare ascolto, ancor meno risposte, a lavoratrici e lavoratori che chiedono esclusivamente il riconoscimento del loro lavoro e della loro professionalità.
Anche presso i Tribunali della Basilicata ci sarà l’astensione dei circa 30 lavoratori e lavoratrici impiegati nell’appalto.
Per dare visibilità alla protesta, nella giornata del 28 gennaio ci sarà un presidio a Roma, in piazza Cairoli, a partire dalle 11.