Filcom Basilicata: la Sanità lucana che fa acqua da tutte le parti e screening che non sono mai decollati. Di seguito la nota integrale.
La sanità lucana che, di fatto, appare priva di guida a capo dei due enti principali (ASP e IRCCS CROB), i quali dovrebbero garantire continuità al percorso degli screening oncologici regionali e, contemporaneamente, vigilare sull’attuazione degli stessi, si dimostra sempre piu’ un comparto alla deriva, che imbarca pericolosamente acqua da qualsiasi direzione la si osservi.
Con un deficit pari a circa 15 milioni di euro che, al contrario di chi si sente tranquillizzato dalle dichiarazioni di facciata del Presidente Bardi – lontanissimo dalla reale percezione dei bisogni dei lucani, cui solo strumentalmente si accosta, non vivendone affatto la realtà quotidiana – dimostra di avere indiscutibilmente una visione miope della sanità pubblica, priva di prospettiva di medio-lungo periodo, non comprendendo o, meglio, fingendo di non comprendere, che sarà messo sul tappeto, da parte di questo improvvisato Governo regionale, l’ennesimo provvedimento tampone, non risolutivo ma finalizzato a “gettare fumo negli occhi” della collettività in vista delle prossime, ormai non lontane elezioni Regionali.
Le innumerevoli criticità in settori strategici, come ad esempio gli inaccettabili ritardi nell’effettuazione degli screening del colon retto, della cervice uterina e mammografico e le condizioni di disagio materiale, reale, in cui versano persone comuni e lavoratori, richiederebbero una netta, chiara e immediata inversione di tendenza per superare lo stallo in atto.
Le tante emergenze occupazionali, le tante crisi industriali, un welfare e una sanità debole e uno screening che non decolla mettono a dura prova il nostro territorio.
I temi che, nel corso del mio personale impegno sindacale ho da sempre, spesso isolatamente, trattato, sono oggi più attuali che mai.
La situazione appena descritta, ha attirato l’interesse anche del programma televisivo “Presa Diretta” che, nella serata di lunedì 27 marzo u.s., ha dipinto un quadro catastrofico della sanità lucana e ha affrontato il grave problema della scarsa adesione dello screening mammografico.
Addirittura, secondo la narrazione abbracciata dalla trasmissione, pare proprio mancare un programma di screening mammografico regionale.
Delle due l’una, o l’associazione Agata si sovrappone al progetto screening mammografico oppure lo screening non c’è (non funziona? Intanto lo paghiamo).
L’associazione Agata raccoglie donazioni private per acquistare e regalare mammografie di screening presso un centro privato. Attività lodevole, che ci rende orgogliosi, ma se servono donazioni del popolo lucano per assicurare quello che dovrebbe essere un servizio pubblico garantito, gratuitamente, a tutte le donne, rasentiamo il ridicolo.
Da tempo chiedo inutilmente agli uffici competenti di conoscere i dati relativi alla ripresa degli screening oncologici post pandemia.
Il silenzio, infatti, è assordante.
Sennonché il progetto screening regionale esiste e noi lo paghiamo, paghiamo le ditte private che dovrebbero garantire il servizio. Eppure nessuno pare avere interesse a risponderci.
Il risultato che ci può garantire l’attuale classe dirigente è chiaro: non risponde, non affronta i problemi e non è capace di individuare soluzioni.
È su questi temi che come FILCOM Basilicata, inascoltati, intendiamo confrontarci con il governo regionale, sordo da sempre alle nostre istanze, peraltro spesso sfociate in esposti alla magistratura competente e di cui attendiamo, fuduciosi, ancora gli esiti; ed è per questo che auspichiamo al più presto le nomine dei DD.GG., affinché si possano finalmente affrontare le tante, non più rinviabili, emergenze e le criticità che da tempo attendono risposte.
La sanità lucana necessità, come non mai, di figure competenti per riformare l’attuale sistema regionale al collasso, indebolito, svuotato e completamente privo di una integrazione socio-sanitaria che dovrebbe essere il suo punto di forza, per realizzare una reale presa in carico globale della salute dei lucani.
Temi che, per la loro importanza, ancorata a valori costituzionali, non possono essere sottoposti e condizionati dalla sola ricerca del consenso.
Per questo auspichiamo che le scelte che si manifesteranno nei prossimi giorni siano orientate in direzione di personalità e tecnici di elevata competenza e di comprovata esperienza, oltre che improntate al rispetto del principio di separazione tra potere politico e apparato gestionale, elemento cardine al fine di garantire uno sviluppo ancorato, oltre che al merito, alla legalità ed alla trasparenza ma, soprattutto, sempre più orientato al soddisfacimento dei bisogni reali ed indifferibili del territorio.
Tra essi, in posizione assolutamente di rilievo, la salute dei lucani, che non può continuare ad essere oggetto d appetiti, furberie e convenienze politiche.