Filt Cgil Basilicata e Filt Cgil Matera: “Basta con la lobby degli albergatori e dei possessori di B&B nei Sassi di Matera: giusta la scelta di fermare i pullman turistici”. Di seguito la nota integrale.
Secondo la Filt Cgil Basilicata e la Filt Cgil di Matera è del tutto fuori luogo, al netto di qualche piccolo disservizio creatosi nei primi giorni di attivazione, la polemica nella città di Matera sul divieto di entrare nel centro con mezzi turistici, limitandoli a Serra Refusa, per poi proseguire con il treno Fal.
Del tutto in linea con quanto previsto dal PUMS, che via via viene acquisito da città di interesse storico culturale come Matera. Questo importante Piano, pubblicato il 5 agosto 2017 sulla Gazzetta Ufficiale n.233 a seguito del decreto del ministero delle Infrastrutture e dei trasporti del 4 agosto 2017 recante “Individuazione delle linee guida per i piani urbani di mobilità sostenibile, ai sensi dell’articolo 3, comma 7, del decreto legislativo 16 dicembre 2016, n. 257”, poi aggiornate con decreto 396 del 28 agosto 2019 recependo quelle che sono le guide europee pubblicate nel 2014. In ordine di tempo questo schema è stato acquisito, oltre che da città come Roma, Firenze e Bologna, anche da città più piccole come Assisi, Amalfi, Cavallino-Treporti. L’ obbiettivo per Potenza a Matera, così come da sempre sosteniamo come Cgil, è di individuare degli hub di interscambio alle porte dei due capoluoghi e poi sfruttare la ferrovia che entra nel cuore delle città prolungando il percorso per Potenza fino all’ospedale San Carlo e per Matera fino al Madonna delle Grazie. Bisogna rilanciare il piano urbano per mobilità sostenibile attraverso il rilancio delle metropolitane di superficie nelle città di Potenza e Matera in modo da completare quel progetto complessivo che prenderà forma con la consegna dei lavori della Ferrandina – Matera che è solo il primo tassello di un’opera che deve vedere per forza il prolungamento per l’adriatica attraverso la zona industriale. La connessione trasversale Tirreno adriatica jonica via Matera, con il raddoppio della Statale 7 e il prolungamento della rete ferroviaria per Gioia del Colle, sono opere strategiche e possibili. Non è solo un volano di spinta alla crescita per Matera ma per l’intera regione.
Anche il rinnovamento del parco rotabile da parte di Trenitalia è un elemento importante di novità per il miglioramento della mobilità in Basilicata. Tuttavia restano delle criticità a partire dal TPL, per il quale la Regione Basilicata pare voglia riproporre la solita minestra riscaldata di una gara con un piano di esercizio ormai vecchio e non funzionale più alle reali esigenze della popolazione, che nel tempo è cambiata e che non va nella direzione di un piano di trasporto intermodale integrato fermo-gomma, con tre player che continuano a ragionare da soli senza interagire fra di loro. La regione risulta ancora scoperta e non del tutto collegata. È impossibile collegare le due perle della regione come Matera e Maratea, ma anche Nova Siri con Potenza o Senise con Melfi. E allora sarebbe servito un nuovo piano dei trasporti che andasse oltre i campanilismi e le lobby e che guardasse a 360 gradi su un diritto, quello della mobilità, che va garantito a tutti i cittadini. Bisogna infine lavorare per intensificare i collegamenti fra Potenza e Matera perché le divisioni culturali antropologiche e campanilistiche vengono superate non costruendo muri, ma ponti, e i due capoluoghi devono comunicare fra di loro così come avviene in ogni regione d’Italia. La mobilità e’ secondo noi l’antidoto per far uscire la regione dall’isolamento e può essere il vero volano per lo sviluppo della regione.