Approvato il progetto definitivo dalla commissaria RFI, Vera Fiorani, che dà il via libera alla nuova linea Ferrandina -Matera per un investimento di 430 milioni di euro e attivazione entro il 2026. Finalmente la Basilicata avrà la copertura totale della rete ferroviaria anche per il capoluogo della provincia di Matera connettendola all’alta velocità tirrenica.
Oggi il tema della mobilità entra prepotentemente nelle agende politiche sia nazionali che regionali. Il Pnrr ci offre un’occasione unica per far uscire dell’isolamento atavico la regione e proiettarla verso una connessione con il resto del paese in modo rapido ed efficacie, creando i presupposti di sviluppo commerciale e turistico. Oggi però è il tempo delle scelte epocali e bisogna dare una priorità che per noi resta la bretella Auletta – Tito che consentirebbe realmente l’entrata in regione dell’alta velocità, superando un tracciato che risale a prima del 1900, con pendenze non più sostenibile per il tipo di collegamento del futuro.
La narrazione che in questi anni è stata fatta su questa vicenda è stato motivo di divisione politica che non ha dato la giusta spinta per poter portare il progetto a compimento, portando secondo noi ad una scelta sbagliata e non del tutto funzionale a quelle che sono le reali esigenze della popolazione. Oggi puntare su questa opera, collegando in maniera rapida l’aeroporto di Pontecagnano, il porto di Napoli e la dorsale AV Tirrenica, sarebbe la soluzioni migliore che la nostra regione possa mettere in campo.
L’elettrificazione della Potenza – Foggia, la realizzazione della Ferrandina – Matera, la connessione in coincidenza della linea ionica connetterebbero gran parte della regione con l’ AV e il rinnovo dei contratti di servizio Trenitalia e Fal creerebbero i presupposti per uno sviluppo infrastrutturale sostenibile green che, legato alle nuove gare per il Tpl, restituirebbero serenità a un comparto strategico per lo sviluppo della nostra regione.
Chiediamo all’assessora alle Infrastrutture, Donatella Merra, di proseguire su questa strada mostrando più coraggio, intensificando il confronto con il sindacato in questo momento storico per non perdere un’occasione straordinaria e creando le basi per una rivoluzione del settore dei trasporti che determinerà l’assetto della mobilità in regione per i prossimi 10-15 anni.