Con una lettera inviata al Prefetto di Potenza, Annunziato Vardè, all’assessore alle attività produttive, Lavoro, Formazione, Franco Cupparo, alla Direzione Aziendale di Giuzio Srl, al Consorzio ASI i sindacati Fim e Uilm annunciano lo sciopero ad oltranza dei lavoratori della Giuzio. Di seguito la nota integrale.
Abbiamo esaurito parole e pagine, nei tanti comunicati emanati per descrivere l’umiliazione costante, quotidiana ormai, che i lavoratori della Giuzio SRL, azienda operante nelle aree industriali per la tutela e salvaguardia delle stesse, nonché per garantire ai grandi player – Eni, Ferrero, FCA, oltre a piccole e medie aziende allocate nella provincia di Potenza per proseguire nelle proprie attività – vivono da circa vent’anni.
Non sarà la pandemia a bloccare le attività di questi grandi player e delle altre aziende, ma saranno 60 lavoratori che hanno un solo peccato: quello di trovarsi a lavorare nel tempo , ormai un lunghissimo tempo, del malaffare di un consorzio, quello ASI, e di una politica lucana che non solo non sono in grado di fornire una risposta a questi lavoratori, ma da tanto e soprattutto negli ultimi giorni dovrebbero soltanto abbassare testa e sguardo, dimettersi e andare a nuove elezioni perché questa continua mancanza di risposte non è più tollerabile, e aggiungiamo che questo silenzio non è più ammissibile per tutte le tante vertenze che hanno caratterizzato il vissuto all’interno della nostra Regione.
Tanti sono i castelli di sabbia, sebbene i MA ed i SE siano, constatiamo, gli elementi che caratterizzano l’agire dei politici della regione Basilicata: impegni sopra impegni, impegni e disimpegni senza mai pensare davvero che quando ci si assumono delle responsabilità con le persone, con i lavoratori, vanno assolutamente rispettate.
Due stipendi in arretrato, tredicesima non elargita ma anche e soprattutto un presente indecifrabile a seguito di scelleratezza, inadeguatezza e di improvvisazioni da parte di personaggi di dubbia moralità, che pensano nella loro piccola testa, nel loro piccolo cervello di poter giostrare il bene comune e l’interesse della collettività con stratagemmi che denotano solo miseria morale, etica e civile.
La parola vergogna ha un senso, ma questa volta, cara Regione Basilicata, avete toccato il fondo, il baratro costringendoci ancora una volta, purtroppo, ma con la consueta testa alta, ad essere lì, davanti a quei cancelli e sulle strade, a rivendicare con forza, con rinnovata forza, il diritto al buon lavoro ed alle retribuzioni; da lunedì non verrà più garantita nessuna attività ne ordinaria ne essenziale nella provincia di Potenza.
Ci avete portati alla disperazione e mentre voi, cari signori della politica, litigate sulla poltrona da conservare o da riempire, la gente è affamata, la gente è disperata, la gente non sa più come mandare avanti la propria vita, la propria famiglia.
Questa volta a differenza dell’ultima sarà una protesta molto determinata e sin d’ora chiediamo al presidente Bardi di guardare in faccia non solo la realtà ma soprattutto venire a spiegare ai lavoratori della Giuzio cosa hanno fatto di male per meritare un’ umiliazione senza fine. Maggioranza, minoranza, giallo rosso verde, a prescindere dalle valutazioni di ciascuno siete capaci di dirci come è possibile permettere che le attività industriali nella provincia di Potenza proseguano senza pagare i lavoratori?