Grazie al finanziamento di 650 mila euro deciso dalla Regione Basilicata, la diocesi di Melfi-Rapolla-Venosa potrà completare il restauro e mettere in sicurezza l’edificio religioso di Santa Maria della Quercia di San Fele. Il provvedimento rientra nel Disciplinare per la concessione della sponda economica regionale per i mutui contratti dalle Diocesi, con il quale sono state ridefinite le modalità e i criteri di concessione dei contributi regionali per la costruzione, il recupero e l’acquisto del patrimonio architettonico, artistico e culturale degli edifici di culto e degli edifici destinati alle attività pastorali. Per l’assessore regionale alle Infrastrutture, Donatella Merra, “le nostre chiese custodiscono le radici della nostra storia e della nostra religione, e pertanto è un dovere recuperarle e restituirle alle comunità. La chiesa Santa Maria della Quercia è sicuramente il cuore spirituale del paese, nonché il monumento più importante e rappresentativo. Ringrazio per la collaborazione e la disponibilità S. E. Mons. Ciro Fanelli”.
Alla Regione Basilicata e all’attenzione manifestata dall’assessore Merra ha espresso il proprio apprezzamento il parroco di San Fele, don Michele Del Cogliano.
“Senza il contributo della Regione per completare i lavori – ha detto il sacerdote – tutti gli sforzi e tutto ciò che è stato già realizzato si sarebbero vanificati. Con tali finanziamenti, il Monumento più importante del nostro paese, casa di Dio e degli uomini, potrà finalmente ritornare nel suo splendore”.
La chiesa è stata più volte rimaneggiata dopo i numerosi eventi sismici, non ultimo quello del 23 novembre del 1980, che ha causato danni notevolissimi anche al campanile determinandone la chiusura. A maggio del 1981, vennero intrapresi, in sinergia con la Soprintendenza per i beni Architettonici della Basilicata, gli interventi di consolidamento e restauro. Un lavoro impegnativo, con lunghi periodi di sospensione, per mancanza di finanziamenti. Dopo diciassette anni, la ristrutturazione fu completata ma nei successivi dodici anni infiltrazioni di acqua dalla copertura e caduta di stucchi dalle volte, hanno reso di nuovo necessaria la chiusura della Chiesa per ulteriori interventi edilizi. Il finanziamento regionale, che il parroco di San Fele ha definito “inatteso e risolutivo”, consentirà all’edificio di tornare ad essere fruito in sicurezza.