Antonio Montemurro ha inviato alla redazione di SassiLive una lettera aperta indirizzata al direttore del Comitato Matera 2019, Paolo Verri, dopo aver letto una sua dichiarazione riportata sulla Gazzetta del Mezzogiorno del 23 settembre 2013 quando afferma che “Non ha senso se continuiamo a pensare che la cultura sia soltanto la bella musica, teatro, letteratura.” Di seguito la nota integrale.
Fino a che punto, Catilina, abuserai della nostra pazienza?
A Paolo Verri, Direttore del Comitato per la candidatura di Matera a capitale europea della cultura.
Gentilissimo Direttore, sono un materano, mi chiamo Antonio Montemurro. Faccio il biologo. Sono alla guida da vent’anni di una Associazione che si chiama Talia Teatro e che, dopo la lettura delle sue parole, mi viene difficile chiamare ” culturale “, perché non si occupa che di teatro… Leggo quanto Enzo Fontanarosa le attribuisce in un articolo sulla Gazzetta del Mezzogiorno di oggi 23 Settembre 2013. ” Non ha senso se continuiamo a pensare che la cultura sia soltanto la bella musica, teatro, letteratura. “
Sapendo che non si finisce mai di imparare la prego di dirmi al più presto che cosa ha senso pensare.
Immagini come sono rimasto indietro: sui banchi di liceo mi insegnarono che proprio la musica, il teatro, la letteratura, la scienza rappresentavano, lo vogliamo dire?, la cultura propriamente detta. Oggi, in questa interpretazione ” moderna ed estesa ” del concetto di cultura, trovano posto una miriade di ” cose ” che vanno, per esempio, dalla gastronomia, ( col peperone crusco ) al giro d’Italia .
Per rispettare il suo tempo prezioso, non mi dilungo e le dico solo quanto segue, con tutto il rispetto e senza alcun intento polemico: rifletta ancora un po’ sul concetto vero di cultura. Certamente anche lei deve aver fatto le scuole
” alte ” e non le sfuggirà il significato autentico della parola cultura. Soprattutto se la sua riflessione sarà libera da ” forzature ” che posso anche capire, ma che non mi sento assolutamente di giustificare. Ancora un ‘esortazione: ami un po’ di più questa terra, come quel suo concittadino che ha voluto riposare per sempre ad Aliano, innamorato com’era di questo nostro Sud. Lui, per esempio, amava parlare con la gente di qui. Volle conoscerla ed ascoltarla: così imparò a rispettarla innanzitutto.
La saluto cordialmente, Antonio Montemurro.
Grande professor Montemurro!! Sottile e unico. Ha messo nero su bianco, nei modi e nei toni giusti quello che tanti materani pensano. E conoscendola, leggendo la lettera avevo la sensazione di udire la sua voce. Non avrei mai voluto essere la destinataria
Lei ha pienamente ragione, prof. Montemurro. Purtroppo le iniziative culturali della nostra città sono ostaggio di un gruppetto di pseudo-intellettuali fortemente politicizzati, e per inciso fortemente raccomandati, fautori di una sperimentazione a oltranza, che non è altro che il paravento della loro scarsa preparazione e della loro incapacità di oltrepassare la mera ottica del vicinato.
Sono loro che impediscono alla nostra città di andare oltre l’evento per pochi eletti, di infima qualità e incomprensibile ai più.
Eppure godere della magia della bella musica, dei classici della letteratura e del teatro, dei capolavori dei grandi maestri dell’arte, come succede in alcune piccole e colte realtà del Nord e del Centro Italia, dovrebbe essere un obiettivo di tutti.
Andiamo Prof. Montemurro.. com’è suscettibile! Ha detto “…non è SOLTANTO […]”. E si può essere pienamente in accordo col Prof. Verri, oggi ci sono tante forme di arte che possono arricchire la nostra cultura. Pensi alle tradizioni religiose, non è forse piena di cultura quella tradizione che, per via di alcune leggende, porta in festa la nostra città da oltre 600 anni? Prof. Montemurro… non create polemiche ..per nulla, create arte ..dal nulla, come ci avete sempre abituato!
Caro Michele, intanto farebbe bene a non nascondersi e ad accettare un dialogo leale, aperto, sereno,possibilmente colto. Mi scusi. Non sono suscettibile, ma solo stanco di tanta ignoranza … Mi creda. Intanto le invio il mio saluto per un anonimo. Antonio Montemurro.
Sa qual è il problema, signor Michele? Che “l’arte non si crea dal nulla”, come lei graziosamente suggerisce. L’arte si crea dallo studio, dalla passione, dal bisogno di trasmettere forti emozioni. Aristotele parlava di arte come catarsi, un processo di purificazione che rendeva lo spettatore migliore. Purtroppo questi effetti non li dà nè la sagra del peperone, nè una festa religiosa, per quanto di grande valore antropologico, nè gli sgorbietti cosiddetti astratti di qualche pittore locale.
…..e questi effetti non li dà neppure tale deprecabile “fanatismo” culturale che sta producendo altri tipi di sgorbietti. Ben vengano ANCHE l’enogastronomia e lo sport (in pace e non in conflitto) con l’arte e la letteratura. E se tra le Muse non compaiono divinità protettrici di queste forme culturali è solo perché gli antichi greci non avevano mai assaporato il peperone crusco o non avevano mai visto le prodezze ciclistiche di Bartali.
” La cultura, o civiltà, intesa nel suo ampio senso etnografico, è quell’insieme complesso che include la conoscenza, le credenze, l’arte, la morale, il diritto, il costume e qualsiasi altra capacità e abitudine acquisita dall’uomo come membro di una società”.
Edward Burnett Tylor (antropologo ed etnologo britannico. Camberwell 1832 – Oxford 1917)
A parte che neanch’io disdegno i piaceri della tavola, dello sport e le grandi adunate di piazza che mi mettono anche allegria, vorrei precisare che il mio non è fanatismo culturale, ma la profonda amarezza che mi suscita il provincialismo dell’attuale panorama intellettuale materano.
Faccio un esempio su tutti: basta andare alla presentazione di un libro di un qualsivoglia scrittore, locale, nazionale e internazionale, per assistere alla passerella di politicanti e sedicenti intellettuali, che faranno di tutto per mettersi in mostra, oscurando l’autore con domandine sciatte e superficiali. Senza contare che il più delle volte, la maggior parte dei conferenzieri confessa candidamente di non aver neppure avuto il tempo di leggere l’opera in questione.
Tutto ciò non accade in ambienti dove la cultura, in qualsiasi ambito si esprime, è intesa seriamente e non come semplice divertissement per passare il tempo e magari fare un po’ di soldi.
Sui politicanti e sedicenti intellettuali stendiamo un velo pietoso, ma questo è un altro discorso.
Stiamo parlando di cultura ai più alti livelli e biciclette e peperoni, per quanto ben impresse nell’immaginario collettivo, non ne fanno parte…
A proposito, dimenticavo di aggiungere che, pur non conoscendo personalmente il prof. Montemurro, ho avuto modo di apprezzare il suo infaticabile impegno nell’ambito del teatro e della letteratura. Per usare un’espressione abusata, il professore ha spento e continua a spendere la sua vita per l’arte. Non c’è lezione migliore per chi voglia emanciparsi dai teatrini pseudo-culturali che di anno in anno ci propinano politici e intellettuali da strapazzo per puntare su una riqualificazione culturale e meritocratica della città che dia spazio ai nostri veri talenti, prima che siano costretti a fuggir via.
Cari Concittadini;
Esprimo il mio più grande apprezzamento alle parole pronunciate dal dott. Montemurro. il dott. VERRI, aveva promesso..ripeto aveva PROMESSO tempo fa che per la candidatura a Matera C.D.C. 2019, avrebbe ascoltato a 360 gradi tutta la città compreso le associazioni e singole unità, che avevano un po di idea da pronunciare…..be, questo non è accaduto perchè il Dott. VERRI ha preferito essere attratto dai GUSCI DI FERRO e NON DAI GUSCI DI LEGNO!!!!….prima il potere e poi se mai tutto il resto, ecco perchè ha rilasciato questa intervisa. Per lui Il teatro non serve, o meglio in teatro fatto in casa è inutile!!!!, e questo si sa visto il suo oneroso stipendio che percepisce dalla politica!!!!
Siamo già partiti con il piede SBAGLIATO, e questo ci porterà a conseguenze NEGATIVE!!!!
W RAVENNA 2019! se lo merita!!!!
che tristezza! quanto provincialismo! mettiamo un po’ la testa fuori dai nostri perimetri altrimenti il mondo va avanti e noi resteremo indietro!