È stato firmato il 4 febbraio l’accordo sindacale con la direzione aziendale Tiberina Melfi che prevede la stabilizzazione del 50% dei lavoratori in somministrazione. Le assunzioni dei 20 lavoratori a tempo indeterminato partiranno già dai primi di marzo per concludersi a dicembre 2022. Inoltre l’accordo ha accolto la richiesta sindacale di procedere con ulteriori stabilizzazioni per eliminare completamente i contratti precari nello stabilimento di Melfi, con l’assunzione di altri 23 lavoratori in somministrazione entro il 2023.
Per la segretaria regionale della Fiom Cgil, Giorgia Calamita, “il risultato del superamento dei contratti precari con l’assunzione stabile di 43 lavoratori, in una fase delicata e di crisi come quella che il settore automotive sta subendo, è solo un primo segnale frutto dell’accordo di giugno 2021 con Stellantis, che dovrà necessariamente essere esteso in tutte le aziende dell’area industriale di Melfi. L’accordo di giugno, che prevede investimenti per produzioni di nuovi modelli elettrici e la rivendicazione del mantenimento occupazionale per tutte le lavoratrici e i lavoratori dell’area industriale di Melfi, nel settore componentistica e logistica, è stato concretizzato per volontà della Fiom Cgil a tutti i livelli, ma dovrà essere sostenuto da un progetto di sostenibilità con politiche industriali nell’automotive per dare risposte a lungo termine.
Come Fiom Cgil – prosegue Calamita – chiediamo al governo l’apertura di un vero confronto che possa rispondere in tempi rapidissimi ai problemi relativi al miglioramento delle condizioni di lavoro, con il superamento della precarietà contrattuale, e di prospettive occupazionali e produttive future, affinché la transizione ecologica, tecnologica e digitale si sviluppi con investimenti e qualità del lavoro, ricerca e nuovi strumenti utili a sostenere questa fase.
Ribadiamo il nostro impegno a sostenere tutte le lavoratrici e i lavoratori della componentistica e logistica dell’indotto di Melfi, continuamente a rischio per la richiesta da parte delle aziende di ulteriore efficienza dei costi, per la riorganizzazione dei processi produttivi nel sistema di appalti e sub appalti, internalizzazioni e delocalizzazioni.
Importante – conclude Calamita – la partecipazione attiva di tutti i lavoratori e di tutte le lavoratrici alle iniziative sindacali che si dovranno necessariamente programmare e mettere in campo per avere risposte certe e concrete su garanzie per il salario, l’occupazione, il superamento della precarietà, salute e sicurezza”.